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giovedì 11 agosto 2011

Villa de Capoa a Campobasso... una domenica d'estate.

Avevo già pronta una “fotonotizia” per denunciare la persistente chiusura del cancelletto di accesso a Villa de Capoa, ubicato in via duca d’Aosta, quando... sorpresa delle sorprese in un tranquilla domenica d’inizio estate esso era aperto!


“Evviva, la Villa apre la domenica!”
Però… però il cancello principale non era stato adeguato alla novità: era chiusissimo. Qualcosa non tornava.
Vuoi vedere allora che si vuole consentire almeno la fruizione dei giochi per bambini, che sono in quella parte della Villa?
Per scoprire l’arcano mi sono intrufolati e… sconforto! Il fantomatico accesso secondario era stato opportunamente aperto a servizio delle gradinate dei campi da tennis, per gli spettatori di chi sa quale torneo. Per evitare che qualcuno godesse dell’area verde è stata innalzata una rete metallica, quale novello muro di Berlino. Una sistemazione ovviamente provvisoria.



Quel che maggiormente feriva sguardo e cuore era la visione dei giochi per bimbi oltre il reticolato. Uno spettacolo tristissimo, che si posizionava tra il campo di concentramento ed il post bomba atomica. Invece del festoso schiamazzo di stuoli di infanti regnava il silenzio assoluto, rotto solo dai secchi colpi delle racchette accompagnato dallo sforzo degli atleti. Suoni questi che, paradossalmente, rendevano ancora più cupa tutta la visione.
L’unica triste consolazione, di cui si sarebbe fatto sinceramente a meno, restava l’attualità della “fotonotizia” che si è potuta purtroppo pubblicare:


Il cancello con rampa per disabili che da "Porta Napoli" consente l'accesso in Villa de Capoa continua ad essere serrato. Pertanto, considerato che i gestori del parco non si sono assolutamente fatti "scalfire" dalle reiterate segnalazioni... Almeno si rimuova lo sbiadito cartello con gli orari di accesso. Sembra un’ulteriore presa in giro! Con l'occasione, dopo aver lodato il titanico lavoro svolto dal custode che cerca amorevolmente, e senza risparmiare energie, di curare il bellissimo giardino, si lancia una proposta: Perché non chiudere uno o due giorni infrasettimanali ed aprire finalmente la domenica ed i festivi compensando così l'aumento dei costi?”

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