Pensieri



Questo sito utilizza cookie di Google per erogare i propri servizi e per analizzare il traffico. Il tuo indirizzo IP e il tuo agente utente sono condivisi con Google, unitamente alle metriche sulle prestazioni e sulla sicurezza, per garantire la qualità del servizio, generare statistiche di utilizzo e rilevare e contrastare eventuali abusi.

mercoledì 8 agosto 2012

Fra Immacolato, al secolo Aldo Brienza (6° - estate 2011). Traslazione a Castelpetroso? Le ragioni del "NO"


di Paolo Giordano

Leggendo e rileggendo del “sogno” di fra Immacolato il pensiero continua ad andare a Santa Maria  della Croce “che lo aveva visto bambino in preghiera dinanzi all’Addolorata Mamma nostra”.
La campobassanità fa pensare esclusivamente alla forte devozione cittadina per l’Addolorata del “Teco vorrei”. In nessun passaggio dello scritto, infatti, si ravvisa un riferimento a Castelpetroso. Per cui nessuna spiegazione tattico-teologica convince del tutto… maggiormente quando si parla di un trasferimento solo momentaneo.
Perché sradicare dalla propria gente fra Immacolato? E’ vero che egli “è di tutti!”, ma è anche vero che nessuno dal Santuario lo ha ufficialmente “invitato”. Forse a Campobasso non è abbastanza conosciuto, ma a Castelpetroso è totalmente ignorato. Del resto, a seguito dei copiosi fiumi di inchiostro versati, si è scoperto che nella sua città natale c’è molta più devozione di quel che si credeva. Si svolgono pellegrinaggi sia nella sua casa che sulla sua tomba. Si vivono momenti di preghiera e di meditazione mossi dall’amore verso il Carmelitano. Paradossalmente molti “ignoranti” iniziano ad interessarsi alla sua vita, conoscendone ed apprezzandone la storia.
Non è secondario il rischio che, volendo a tutti i costi strappare fra Aldo ai suoi concittadini, si venga a creare una frattura pericolosa e dannosa tra clero e popolo. Un popolo a cui nessuno ha chiesto parere ed a cui nessuno ha fornito ufficialmente spiegazioni… e che perciò non gradisce e  non comprende! Fra Immacolato come padre Pio non ha mai abbandonato la sua celletta. Il santo cappuccino è sepolto a San Giovanni Rotondo, perché non lasciare anche il santo campobassano dove visse offrendo il suo dolore?
In fin dei conti, trattandosi di materia di fede, a nulla serve agitarsi, pianificare e progettare. Se il buon Dio vorrà, la devozione verso il suo Servo germoglierà rigogliosa anche in un deserto. Basti pensare al  beato Charles Eugène de Foucauld (1858-1916) che visse fino alla morte, unico esponente dell’ordine da lui fondato, nel silenzio e nella solitudine. Solo dopo il suo martirio la sua vita ed i suoi scritti divennero tanto noti che numerosi gruppi spirituali e nuove congregazioni si rifecero alla sua spiritualità.
Solo Domineddio sa come andrà a finire questa vicenda, a volte purtroppo grottesca. Per cui, anche alla luce di tutta la vita di Aldo Brienza, ci si deve necessariamente arrendere dinanzi alla più celebre delle citazioni: “Signore sia fatta la tua volontà.”


Nessun commento:

Posta un commento