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giovedì 14 giugno 2012

ANNALISA CERIO: artista partecipe del suo tempo

Il Quotidiano del Molise
 del 05 febbraio 2011

 di Paolo Giordano

A distanza di poco tempo dalla mostra ospitata nella sala AxA della Palladino Company, Annalisa Cerio torna ad esporre con la "personale" L'URGENZA DELLA LUCE, nei locali del liceo Scientifico "A. Romita" di Campobasso.
La Cerio è approdata alla pittura dopo un lungo percorso artistico che l'ha vista decoratrice, ceramista e restauratrice di manufatti artigianali. Ha, quindi, acquisito un bagaglio tecnico estremamente vario. I suoi quadri sono frutto di una tecnica molto elaborata che non ammette indecisioni esecutive. Il risultato finale è un insieme di luci, ombre e mezzi toni che restituiscono con efficacia allo spettatore la realtà visiva e psicologica di ciò che è stato ritratto.
Negli ultimi anni Annalisa ha realizzato cicli pittorici a tema unico. Una pratica che le ha consentito di indagare i suoi soggetti da più punti di vista  ed il cui obiettivo è "quello di individuare un possibile equilibrio spaziale... La nascita e l'evoluzione di un ciclo richiedono tempi lunghi, con fasi progettuali, verifiche sperimentali. Possono avvenire ripensamenti radicali o sedimentazioni incoscienti. Talvolta si realizzano opere che, pur non essendo pienamente all'interno del ciclo, ne testimoniano il travaglio ed hanno una loro autonoma valenza estetica. In ogni ciclo è possibile rilevare componenti che giungono dalle precedenti ricerche. Attraverso metamorfosi che, pur non essendo esplicitate, mantengono ed alimentano contiguità e continuità" (Ernesto Saquela).
Uno dei suoi cicli, "La processione di Sant'Andrea - Immagini di una festa", è dedicato al culto del Santo che salvò Amalfi dall'attacco del corsaro Ariadeno Barbarossa. Le 15 tavole sono state esposte in una mostra monotematica proprio ad Amalfi nel 2009. Il poliedrico Antonio Porpora Anastasio, profondo conoscitore dell'opera di Annalisa Cerio, esalta -tra l'altro- l'abilità con cui sono stati fissati momenti ed atmosfere che sfuggono agli amalfitani stessi. L'autrice inoltre ha conseguito "raggiungimenti estetici che fanno sperare in un ritorno allo "spirito" dopo tanti anni di inutile commento al "concetto", estetico o "sociale", condotto oramai a stanchezza dai numerosi "atrienses" dell'arte e del suo così detto sistema. E' molto importante poter riaffermare la sublime astrazione dell'arte visiva di genere figurativo, che ritorna trionfante dopo i tanti rigurgiti "non-rappresentativi" dei quali ha pur assimilato le umanissime istanze" (A. Porpora Anastasio).
La pittrice non ha mai fatto mistero del suo essere allieva del celebre Antonio D'Attellis. Questi, però, non solo constata con soddisfazione che la sua discepola è oramai "adulta", ma rimarca l'importanza della sua produzione nel mondo delle arti visive in cui è estremamente ridotta la presenza femminile: "poche persone possono capire l'arte; tutti ne parlano, pochi sono capaci di descriverla o capirla... guardando, osservando il lavoro di Annalisa Cerio, non trovo alcuna differenza fra l'essere artista uomo o donna. Annalisa opera e adotta una magia, così come facevano i grandi maestri: disegno introiettato per anni, domesticato mentalmente e sfornato in altro modo... ben merita Annalisa, lei occupa un nuovo spazio, una terra di nessuno dove coltivare la magia, l'arte che non trova niente in paragone se non se stessa, il piacere, il lavoro, l'essere un artista partecipe del suo tempo" (A. D'Attellis).
Sabato 5 febbraio in via Facchinetti, a partire dalle 17,30, inizierà il nuovo interessante appuntamento culturale. Il programma raffinato e coinvolgente, con pregevoli intermezzi musicali, vedrà la presenza di qualificati relatori. Le opere di Annalisa Cerio resteranno esposte fino al 9 aprile 2011.

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