Pensieri



Questo sito utilizza cookie di Google per erogare i propri servizi e per analizzare il traffico. Il tuo indirizzo IP e il tuo agente utente sono condivisi con Google, unitamente alle metriche sulle prestazioni e sulla sicurezza, per garantire la qualità del servizio, generare statistiche di utilizzo e rilevare e contrastare eventuali abusi.

sabato 3 maggio 2014

CAMPOBASSO: ASSISTENZA SPIRITUALE NELL’OSPEDALE CARDARELLI.


ASSISTENZA SPIRITUALE IN OSPEDALE
la Asrem paga il servizio
di Vittoria Todisco
Il Quotidiano del Molise
 del 16aprile 2014
Se vi capita di dover far ricorso alle cure dei medici dell’Ospedale Cardarelli sappiate che potreste fare una lunga anticamera prima di essere ammessi al Pronto Soccorso.
La colpa come si sa non è dei medici che fanno quel che possono e anche di più di quanto loro spetterebbe, ma della cronica mancanza di personale e, se nell’attesa dovesse scapparvi qualche moccolo di quelli un po’ pesanti che potrebbero far pesare a vostro sfavore la bilancia delle cattive azioni rispetto a quelle buone e dovesse succedervi (magari proprio in conseguenza di quella lunga attesa) di finire all’altro mondo, non vi pigliate pena; per voi non si spalancheranno le porte dell’Inferno perché all’Asrem oltre a prendersi cura del vostro fisico badano anche alla salvezza dell’anima.
Infatti con un provvedimento del Direttore Generale Percopo lo scorso 15 aprile è stata stipulata una convenzione con la Curia Arcivescovile attraverso la quale l’Asrem approva che due diaconi espletano l’assistenza religiosa ai pazienti del Cardarelli per un onere economico a carico della stessa Asrem pari a 1.970,00 euro al mese lordi che verranno corrisposti direttamente alla Curia. 
l'Ospedale Cardarelli
Un simile provvedimento suscita qualche perplessità e anche un pizzico di ilarità se si considera che i diaconi sono rispettabilissime persone di fede, molti sono coniugati e con figli, e non sacerdoti, pur avendo ricevuto il dono dell’ordinazione. infatti “non è ordinato per il sacerdozio, ma per il servizio del vescovo” e si presuppone che questa loro attività di conforto, di pietà, di carità pastorale e di assistenza spirituale sia una missione di fede e non una prestazione subordinata, e quindi che l’Asrem stabilisca una remunerazione suscita quantomeno sconcerto. La loro missione è soprattutto quella di rendere operosa la Chiesa in quei luoghi e in quelle circostanze in cui essa non può diventare “sale della terra” se non per loro mezzo. Il diacono non è ordinato per presiedere l’Eucarestia, ma impartisce la Comunione, legge il Vangelo ma non può dire Messa, supplisce il sacerdote quanto è assente nella preparazione dei fedeli alla morte amministrando loro il viatico. I diaconi non sono dunque ordinati per presiedere l’Eucarestia ma per sostenere in questa presidenza il vescovo e il presbitero. Il suo è un rapporto di comunione con il vescovo e adesione al suo piano pastorale. Si dice infatti che il diacono è “l’orecchio del vescovo, la sua bocca e il suo cuore” proprio perché raccoglie le istanze dei fedeli e le trasmette al vescovo.

Siamo certi che il Direttore Generale Percopo saprà confutare tutte le nostre perplessità. Attendiamo che ci spieghi il senso di questo provvedimento che oltretutto prende il via in una momento in cui la sanità pubblica è sottoposta a continui e penalizzanti tagli economici e il tentativo di rendere “confessionale” una struttura pubblica non può essere assunto pensando di caricare sulle spalle dei cittadini che potrebbero accogliere con perplessità l’assistenza spirituale di un diacono regolarmente pagato dalla struttura.