di Paolo Giordano
I turisti in visita nei giorni del Corpus Domini hanno potuto ammirare il ritorno di un monumento che si riteneva, oramai, irrimediabilmente distrutto: la Fontana di Cacciapesce.
Per pochi giorni, in attesa dell’inaugurazione ufficiale, è stata provvisoriamente scoperta per essere ammirata in tutta la sua imponenza.
La fontana, inaugurata l’otto dicembre 1871, si alimentava dalla zona nord di Campobasso nei pressi di San Giovannello. In tale sito l’acqua era raccolta in una vasca contenente anche dei pesci, che i campobassani si divertivano a pescare. Da qui il nome, estesosi, poi, alla contrada cittadina.
Originariamente era ubicata dove oggi è il Seminario e fu successivamente spostata accanto alla caserma dei carabinieri, in un’area destinata anche alla sistemazione delle giostre.
Per decenni i Campobassani vi si approvvigionarono di acqua per le necessità quotidiane e spesso fu “galeotta”, consentendo i corteggiamenti alle giovani, mentre attingevano ad essa con le classiche tine in rame.
Era anche detta dell’Annunziata perché inizialmente collocata sulla via omonima.
Fu smontata negli anni 50, per far posto al palazzo dell’I.N.A.I.L., ed entrò nella leggenda!
Dopo averla nuovamente osservata i campobassani hanno già una loro prima opinione.
Purtroppo la si è dovuta ampiamente integrare con ricostruzioni in pietra differente, al fine di consentire la distinzione delle parti originali dalle nuove.
La scelta sembra opportuna e gradevole, non essendoci netti contrasti, ma neppure falsificazioni a causa dei troppi pezzi mancanti. Insomma l’occhio profano non può che apprezzare il restauro effettuato.
La fontana detta anche dei Cappuccini (dal nome del vicino convento) è stata collocata con oculatezza, assolvendo ad una duplice funzione: fornire un pregevole biglietto da visita al nuovo quartiere ed accogliere, con la sua sobria eleganza, coloro che entrano in Campobasso da via Porta Napoli.
E’ stata riposizionata non molto distante dalla sua ultima sede, arricchendo ed abbellendo il sempre più depauperato centro cittadino.
Potrebbe rappresentare il primo concreto passo verso una maggiore cura artistica del Capoluogo Regionale.
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