Il Quotidiano del Molise del 04 aprile 2013 |
di Paolo Giordano
Giovanni e Pietro (Eugène Burnard) |
Maria
di Màgdala si recò da Simon Pietro e Giovanni dicendo: “Hanno portato via il
Signore dal sepolcro”. I due si recarono al sepolcro. Giovanni giunse per
primo, ma non entrò. Giunse anche Simon Pietro che entrò e vide le bende per
terra e il sudario, che era stato posto sul capo, non per terra con le bende,
ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era
giunto per primo, e vide e credette.
E’
questo l’episodio a cui si ispira il titolo della mostra itinerante ospitata
nel Circolo Sannitico di Campobasso dal quattro all’undici aprile 2013. “Videro e credettero:
la bellezza di essere cristiani”, ideata e prodotta da Itaca (società di
servizi per cultura e spettacolo) e patrocinata dal Pontificio Consiglio per la
promozione della Nuova Evangelizzazione (con la concessione del logo dell’Anno
della Fede), ha già attraversato l’intera Penisola, dalla Lombardia alla
Sicilia, “fermandosi” in più di 300 siti.
Giovedì quattro, alle ore 18,00, presente l’arcivescovo
metropolita mons. Bregantini, anche ai campobassani sarà offerta la possibilità
di seguire il coinvolgente percorso costituito da ben 32 pannelli.
Non è una
semplice esposizione, bensì l’autentico cammino dell’Uomo alla ricerca di Dio
attraverso un percorso iconografico la cui traiettoria va appunto dal vedere”
al “credere”. Fattore decisivo è l’ausilio di “guide” che accompagnino i
visitatori. E’ infatti disponibile un servizio di visite guidate per meglio
“attraversare” le 5 sezioni in cui è suddivisa la mostra: 1) Un mondo dopo Gesù
e senza Gesù. 2) L’antefatto: il cuore dell’uomo. 3) Il fatto: Gesù di Nazareth.
4) Il riconoscimento. 5) Gesù, nostro contemporaneo.
San Giovanni riposa sul Petto di Cristo (maestro Heinrich di Costanza dal catalogo della Mostra) |
Chi
è realmente questo Gesù? Solo un grande uomo del passato o una personalità
unica ed attuale che parla al cuore dell’uomo? Partendo da un mondo senza
Cristo, ricco di aridi deserti interiori, si scopre l’anelito dell’uomo stesso
verso l’infinito. Anche i più colti ed i “tecnologici” avvertono la necessità
di colmare un’insopportabile vuoto spirituale. Il passo successivo è il
riconoscere l’eccezionalità del Figlio di Dio che da 2000 anni si dona
incondizionatamente. Che altro fare se non abbandonarsi completamente a colui
che, unico, ha parole di Vita Eterna?
La conclusione, dopo aver trovato
risposte non solo “emotive”, ma soprattutto razionali, è in un Presente dove
regna il Risorto, vincitore del male e della morte. Un Dio, nostro
contemporaneo, pienamente in comunione con i santi, veri protagonisti della
trasformazione del Mondo, all’interno dell’esperienza e della realtà della Chiesa,
segno e sacramento di salvezza per tutti.
Pittura,
scultura cinema, architettura, natura… la Bellezza incarna Gesù ed il suo
messaggio.
Le immagini parlano, delineando un itinerario contemplativo. Quando
c’è chiusura al Verbo traspare tutta la povertà della visione di un mondo che,
incapace di generare vera bellezza, respinge il suo Creatore.
Ma la vera arte è
uno strumento di evangelizzazione che ci conduce a Dio, permettendoci di morire
con Gesù e con lui risorgere in una vita nuova, lieta e bella. Tale sarà non
per mancanza di durezza, ma perché in essa si riconoscerà, comunque, la
presenza della Luce.
Valido
sussidio è il catalogo/guida che condensa (per quanto possibile) questa
meravigliosa Storia della Salvezza attraverso riflessioni, meditazioni,
preghiere e soprattutto pregevoli immagini di quell’Arte che “genera opere
destinate ad essere eterne. Non certo l’arte effimera del culto di sé, tipico
di questa nostra società” (don Francesco Braschi).
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