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lunedì 25 marzo 2013

E' esposto nella Pinacoteca di "Palazzo Pistilli" a Campobasso il calco in gesso di una delle 10 formelle della Porta del Paradiso di Lorenzo Ghiberti.



Il Quotidiano del Molise
del 24 marzo 2013

di Paolo Giordano

Porta del Paradiso
storie di Saul e David
(fonte internet)
Nel 1425, su commissione della potente Arte di Calimala, Lorenzo Ghiberti iniziò la realizzazione della porta est del Battistero di Firenze, che sarà definita da Michelangelo “del Paradiso”. Il nome di quel capolavoro, in bronzo dorato, era in realtà riferito allo spazio che la separava da Santa Maria del Fiore, ovvero Paradisus.
In quell’anno era signore di Campobasso Nicola I il cui nipotino, Nicola II (il conte Cola), classe 1422/1423, muoveva i primi passi e già era in grado di “arringare” i suoi futuri sudditi, avendo di certo imparato a parlare. Nel 1424 era nato Ferdinando (Ferrante I) d’Aragona, re di Napoli dal 1458 al 1494, unico figlio maschio (illegittimo) di Alfonso I.
Il calco in gesso di uno dei dieci pannelli dell’opera del Ghiberti è esposto nella pinacoteca di Palazzo Pistilli a Campobasso. Da alcuni di questi manufatti, datati fine anni 40 del 1900, si è ricavata una copia moderna (1990) che ha sostituito l’originale conservato nel Museo dell’Opera del Duomo a Firenze. La formella campobassana, in cui appare tutta la maestria dell’autore (la cui produzione segna il graduale passaggio dalla cultura artistica tardo gotica a quella rinascimentale) racconta le storie di Saul e Davide: Saul sconfigge i Filistei, David uccide Golia e trionfante porta la testa dell’avversario.
calco in gesso
(collezione Praitano)
L’opera, appartenente alla Collezione Praitano, testimonia il perdurare dell’attenzione che artisti, committenti e collezionisti hanno da sempre avuto per la “copia” di un modello fortunato o di un capolavoro irraggiungibile.
Nel 1452 la Porta del Paradiso venne completata. Due anni prima Cola di Monforte era stato “incoronato” Conte di Campobasso ed aveva, inoltre, sposato Altabella di Sangro. Suo suocero, Paolo, uno dei più rispettabili capitani del Regno, in quell’epocale 1452 partecipò all’impresa del Duca di Calabria (Ferrante I) proprio contro Firenze, alleata dei veneziani.
Necessitarono ben 27 anni per generare quella meraviglia ed altrettanti ne sono serviti per il suo restauro, iniziato nel 1979. Paziente e laborioso si è rivelato l’iter della cura per rimediare ai danni del tempo, delle guerre, della tragica alluvione del 1966 e dei continui palpeggiamenti da parte dei visitatori. La doratura era stata nascosta da una vernice stesa a pennello nel 1772 e solo nel 1948 si è scoperto lo strato quattocentesco. 
Lorenzo Ghiberti
prima e dopo il restauro
(fonte internet)
Oggi la Porta è custodita nell’Opera del Duomo opportunamente collocata in un ambiente climatizzato, privo di umidità e di ossigeno, sotto gas inerte. 
I turisti nell’ammirare il “bel San Giovanni” si trovano dinanzi ad una copia perfetta, ricavata dai calchi in gesso eseguiti da Bruno Bearzi (tra il 1946 ed il 1948), realizzati dalla fonderia artistica fiorentina Enrico Marinelli. Sponsor ne è stato il businessman giapponese Yokiro Motoyama, che ha così “ringraziato” l’Italia per la simpatia dimostratagli nei 35 anni in cui ha vissuto e lavorato tra Tokyo e Firenze.
Gli addetti ai lavori ci tengono a dichiarare che nessuno vuole “città finte”, ma l’urgenza di salvaguardare beni preziosi particolarmente delicati induce a queste falsificazioni. Però, quasi a volersi far perdonare, è in corso uno strepitoso progetto: la ricostruzione nel Museo dell’Opera della facciata della Cattedrale di Arnolfo di Cambio, di fronte alla quale sarà rimontata la porta del Battistero. “Ricreando”, come afferma entusiasticamente il direttore monsignor Timothy Verdon, “un dialogo che nessuno ha visto da 5 secoli e di cui solo gli esperti d’arte parlano.”
Un tassello di questa straordinaria avventura è qui da noi, nella nostra terra, umile ma comunque ricca di Storia, Cultura ed imprevedibili sorprese.

Davide decapita Golia
(particolare calco in gesso)

Saul sconfigge i Filistei


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