E' con onore e piacere che, su gentile concessione dell'autore, pubblico il testo di un'interessantissima conferenza sull'arte in Molise tenutasi a Roma nell'oramai troppo lontano 1991.
A prescindere dai gusti personali ogni movimento artistico (ed il relativo momento storico) va studiato senza preconcetti di sorta.
Al di la del titolo che potrebbe (erroneamente) essere letto in maniera riduttiva, si spazia nel panorama culturale molisano offrendo non solo preziose informazioni sull'Arte, ma anche tracciando la panoramica di Terra tutt'altro che arretrata e fuori dai circuiti nazionali.
Ringrazio ancora lo studioso Alberindo Grimani per la dimostrazione di amicizia e stima.
LE SINDACALI FASCISTE DI BELLE ARTI D’ABRUZZO E MOLISE:
GLI ARTISTI MOLISANI.
di Alberindo Grimani
(Roma, 24 novembre
1991)
1. Nella vita culturale di un territorio spesso viene
dimenticata l’influenza svolta in epoca quasi recente da personaggi di elevato
livello; sicché` capita di non ricordare che e` anche grazie al loro contributo
che le caratteristiche umane, politiche e sociali di una terra finiscono per
diventare gli aspetti essenziali della comunità` e dei luoghi in cui la stessa
si inserisce.
Il
Molise, terra per antonomasia di tratturi e colline salubri e vari corsi
d’acqua, ove l’unico, Santo Pietro da Morrone Celestino V ha riempito interi
secoli di letteratura a cominciare da Dante, è stato l’ultimo a diventare
regione ed a trovare posto nel seno territoriale in cui e` suddivisa la nostra
repubblica. Ultima e ventesima regione.
Ma per
arrivare a questo, quanta lotta e` stata affrontata, quante vicissitudini sono
state a volte felicemente superate ed altre duramente respinte, quanti uomini
hanno speso il loro ingegno ed il loro tempo! La gente di oggi non conosce i
loro nomi ed anche se li ha sentiti nominare non sa cosa essi abbiano potuto
fare o sopportare per avere intitolata una strada o una scuola o un monumento che li ricorda.
E` la
vita che corre, anzi che scorre nel tempo e scivola via in maniera
impercettibile; sicché quello che e` stato fatto e` vero che resta, ma chi se
ne ricorda?
2. La storia che abbiamo voluto ricostruire riguarda quel
gruppo di nostri artisti - pittori, scultori, incisori e disegnatori - che nel
periodo degli anni ‘30 (ed anche in quelli successivi) rappresentarono il
Molise alle manifestazioni di Belle Arti locali e nazionali. Molti di essi
risulteranno ai lettori degli illustri sconosciuti, come il manzoniano
Carneade; pero` negli anni `30 i loro nomi erano sulla bocca di amici, paesani
e corregionali e per l’uomo serio e di cultura pronunziare uno di quei nomi era
come accostarlo a persone di rango superiore.
L’autorità
civile di allora era rappresentata dal Podestà (l’attuale Sindaco) e dal
Maestro, come anche dal Parroco e dal Farmacista; ma erano anche sinonimo di
altolocato il Maresciallo dei carabinieri, il Pittore, lo Scrivano. Quando,
poi, c’erano anche il Vescovo, i Professori, lo Scrittore, beh!, allora la cittadina
si poteva dire che avesse una certa importanza nell’ambito del territorio.
3. Le sindacali fasciste di Belle Arti dell’Abruzzo e del
Molise da noi prese in considerazione sono quelle svoltesi nei capoluoghi di
provincia dell’allora unita regione.
La prima
di esse si tenne a L’Aquila nel 1932 e solo tre anni dopo si allestì la seconda
nel 1935 sempre nella stessa città, continuando in seguito annualmente. La
terza vide la luce a Pescara nel 1936, mentre la quarta ebbe luogo a Campobasso
nel Molise nell’anno successivo 1937; tocco` poi a Teramo la quinta nel 1938 ed
infine a Chieti la sesta ed ultima della nostra rassegna nel 1939. Poi arrivo`
la seconda guerra mondiale...
4. Non ci risulta che per l’Abruzzo e Molise sia stato
fatto un lavoro relativo a queste manifestazioni.
Abbiamo
di proposito ristretto il campo ai soli artisti molisani trascurando tutti gli
altri, compresi quelli delle Marche che in una sindacale furono invitati a
partecipare: quella di Teramo del 1938.
Inoltre, tra gli artisti del Molise - così come anche lo fu per quelli
d’Abruzzo e Marche - figurano non solo quelli nati ed operanti nella regione,
ma anche quelli che pur non essendo molisani di origine risiedevano tra di noi
per lavoro o studio (vedasi il caso di S.E. Costanzo Gazzera, nato a Torino ma
residente a Campobasso nel 1937 in quanto era il Prefetto) e quelli che erano
molisani per nascita ma vivevano ed operavano in altre regioni (ad esempio:
Arnaldo De Lisio e Francesco Paolo Diodati che vivevano a Napoli).
5. Le manifestazioni
sindacali provinciali o interprovinciali di Belle Arti erano un avvenimento
eccezionale e particolare per ogni artista; ed il parteciparvi o essere
invitato a partecipare era un sogno che tutti potevano realizzare. I migliori
venivano invitati ad esporre i lavori alla mostra nazionale sindacale. Non era
necessario essere per forza iscritti al sindacato, tant’è vero che solo in
occasione della mostra di Campobasso del 1937 in calce all’elenco degli
espositori viene riportata, in caratteri abbastanza piccoli, la nota "Gli
artisti segnati con asterisco sono iscritti al Sindacato Belle Arti".
D’altronde gli stessi concetti esprime Maurizio Fagiolo dell’Arco nel catalogo
della mostra "Scuola romana - pittori tra le due guerre" tenutasi a
Roma nel 1983, quando scrive a pag.19: "Resta il fatto che, almeno
formalmente, il deprecato regime un suo comportamento verso l’arte lo esprime:
1) si affida, prima di tutto, a tecnici del settore;
2) non impedisce
l’espressione a tutti i dissidenti (emigrati a Parigi, scuola romana, astratti;
3) non privilegia l’opera di gruppi (come il futurismo di S. E. Marinetti)
rispetto ad altri;
4) non rende obbligatorio rappresentare il Duce (e chi lo
faceva, oggi, non a caso, esibisce tessere di sinistra o detiene Archivi e Fondazioni".
Quanto sopra senza intenzione alcuna di suscitare polemiche, ma solo per
chiarire l’interesse che avevano gli artisti a partecipare alle sindacali.
Infatti se scorriamo i sei cataloghi non deve far meraviglia trovare, accanto a
nomi di perfetti sconosciuti anche agli addetti ai lavori, artisti di sicuro
prestigio e di vasta notorietà anche oggi. E citeremo i non molisani, per non
far torto ad alcuno: i Cascella (Basilio, Tommaso, Michele, Giovacchino),
Raffaello Celommi, Carlo D’Aloisio da Vasto, Nicola D’Antino, Vincenzo Irolli,
Pippo Rizzo, Luigi Servolini, ecc.
6. Nelle manifestazioni delle sindacali in terra
d`Abruzzo, gli artisti molisani furono cosi` presenti: nella prima a L`Aquila
1932 con 3 esponenti - R. Musa, G. Ruggiero e M. Scarano; nella seconda a
L’Aquila 1935 con 4 esponenti - N. Greco, G. Ruggiero, M. Scarano ed E.
Trabucco; nella terza a Pescara 1936 diventano 6 - N. Fiocca, N. Greco, G.
Ruggiero, M. Scarano, E. Trabucco ed A. Trivisonno; nella quinta a Teramo 1938 salgono a 7 - A. Germano, N. Greco, V.
Manocchio, G. Ruggiero, M. Scarano, E. Trabucco ed A. Trivisonno; nella sesta a
Chieti 1939 toccano i 5 - A. Greco, T. Nespeca, G. Ruggiero, M. Scarano ed E.
Trabucco.
A Campobasso nel 1937 si raggiunse la punta massima degli
espositori molisani: 22.
I soli a partecipare a tutte le 6 manifestazioni
furono Giovanni RUGGIERO e Marcello SCARANO.
7.
La IV mostra d’arte del
sindacato interprovinciale fascista Belle Arti dell’Abruzzo e Molise si tenne a
Campobasso nel Palazzo della Scuola "Enrico D’Ovidio".nel periodo
1-31 agosto 1937, anno XV Era Fascista.
CONFEDERAZIONE FASCISTA PROFESSIONISTI ED ARTISTI.
On. ALESSANDRO PAVOLINI Presidente
On. ANTONIO MARAINI Segretario del Sindacato Nazionale
Fascista Belle Arti
Prof. DOMENICO CIFANI Segretario del Sindacato
Interprovinciale Fascista Belle Arti dell’Abruzzo e Molise
COMITATO DELLA MOSTRA
Presidente: Dott.
RENATO PISTILLI - Podestà di Campobasso
Membri: On. Prof.
MICHELE ROMANO - Senatore del Regno;
On. Maestro ADRIANO LUALDI - Deputato al Parlamento; Prof. GIOVANNI RUGGIERO –
Fiduciario Sindacato Belle Arti del Molise Prof. AMEDEO
TRIVISONNO –
Pittore Segretario della mostra Pittore Giovanni RUGGIERO
GIURIA D`ACCETTAZIONE DELLE OPERE:
Pittore GIOVANNI
RUGGIERO - Presidente,
Pittore TOMMASO CASCELLA - Membro Pittore,
ARMANDO CERMIGNANI - Membro Scultore;
GUIDO COSTANZO - Membro Pittore;
AMEDEO TRIVISONNO - Relatore.
La copertina del catalogo della mostra fu di Giovanni
RUGGIERO.
L’artista preparo` sulla falsariga anche il cartello di
propaganda della mostra.
Delle 536 opere presentate, furono accettate n. 358. In
totale gli espositori furono in 61.