Il Labirinto di Petrella Tifernina
di Mario Ziccardi
Il labirinto è un simbolo molto antico e universale lo ritroviamo tra le incisioni egizie, a quelle peruviane, da Cnosso alla Valcamonica, da Chartre a Lucca per citarne alcuni. Gli innumerevoli significati sono attribuiti all’ambiente e all’epoca in cui sono stati realizzati se, come abbiamo visto, i periodi storici sono diversi i contesti sono quasi sempre sacri.
Il labirinto è un simbolo molto antico e universale lo ritroviamo tra le incisioni egizie, a quelle peruviane, da Cnosso alla Valcamonica, da Chartre a Lucca per citarne alcuni. Gli innumerevoli significati sono attribuiti all’ambiente e all’epoca in cui sono stati realizzati se, come abbiamo visto, i periodi storici sono diversi i contesti sono quasi sempre sacri.
La rigenerazione potrebbe essere il
filo di Arianna che consente di percepire l’importanza di questa figura. Nel
medioevo, in ambienti sacri, la simbologia era fondamentale per la conoscenza da
parte di illetterati dei fondamenti della dottrina cristiana.
In questo campionario di simboli
medievali il labirinto poteva significare il viaggio del pellegrino verso
Gerusalemme: il fedele, percorrendo in ginocchio questo tipo di percorsi
pavimentali realizzati in diversi e particolari edifici sacri, compie un vero e
proprio pellegrinaggio di purificazione.
Il labirinto, inoltre, ha un solo
percorso che potrebbe simboleggiare la vita del cristiano il quale, seguendo
l’unica Via, compie il suo percorso e giunge alla salvezza dell’anima.
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San Giorgio -Petrella Tifernina (fonte internet) |
Petrella Tifernina
è un centro
abitato della provincia
di Campobasso, dista
dal capoluogo di regione circa 20 chilometri in direzione nord; il paese è situato nella
media valle del fiume Biferno a destra del corso d’acqua a circa 650 metri sul
livello del mare.
Il territorio di Petrella è
attraversato da una fitta rete di percorsi viari che hanno reso questo centro
uno snodo di un certo rilievo, inoltre, non è lontano dai percorsi tratturali
principali quali il Lucera‐Casteldisangro,
il Celano‐Foggia.
Il monumento principale di Petrella
Tifernina è la chiesa di San Giorgio: fu edificata tra la fine del XII secolo e
gli inizi del XIII secolo probabilmente su precedenti preesistenze ed è un
pregevole esempio di architettura romanica che trova nell’edificio particolari e inedite caratteristiche che
contraddistinguono la sua unicità in un contesto rurale come storicamente
appariva quello molisano.
L’edificio cultuale ha pianta
parallelepipeda con tre navate absidate, il presbiterio rialzato come la
sagrestia voltata a
crociera accessibile dall’abside
della navata di
sinistra. Le particolarità all’interno della chiesa sono
molteplici: la particolare forma della planimetria è inusuale nelle chiese in
stile romanico, le arcate delle navate laterali sono sfalsate; il particolare
fonte battesimale; i capitelli, ognuno diverso dall’altro, sono scolpiti con
figure e temi riconducibili al repertorio mitico e pagano la cui presenza in un
contesto sacro rende la simbologia e la trama oscure e di difficile
interpretazione.
Graffito rappresentante il "caerdroia" di Petrella (foto M. Ziccardi) |
Tra i tanti simboli riconoscibili
all’interno dell’edificio sacro, il labirinto è quello che è passato più
inosservato: è inciso sulla prima colonna
a sinistra ad una quota di circa un metro e mezzo dal
pavimento, ha dimensioni di circa quarantaquattro centimetri di larghezza e trentacinque centimetri di altezza.
Il labirinto in oggetto è del tipo
“caerdroia”, unicursale a mano sinistra; ha undici corridoi nella parte
superiore dal centro. La particolarità più interessante è la parte inferiore rettilinea caratteristica propria di questa tipologia di labirinto.
La datazione precisa è impossibile sui graffiti: un terminus post quem è sicuramente la
costruzione della chiesa, non ci sono, per ora, indizi che potrebbero far
credere che la colonna sia di reimpiego.
Se prendiamo per sicura la realizzazione dopo l’edificazione della chiesa, molto probabilmente l’incisione fu realizzata
in accordo con l’autorità ecclesiastica coeva, l’impianto è coerente con il
blocco litico su cui è stata realizzata ponendo in essere un progetto studiato
e voluto.
La posizione, inoltre, è accessibile
e visibile a chi entra dall'ingresso principale verso la navata di sinistra ed
è inverosimile che qualcuno, di nascosto, abbia inciso indisturbato il
graffito.
sitografia
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