Il Quotidiano del Molise del 29 maggio 2013 |
di Paolo Giordano
Com'era |
Quando il Nauclerio redasse “L’Apprezzo
della terra di Campobasso” vide nella chiesa di Santa Maria Maggiore l’antica
statua lignea della Madonna del Monti di stile bizantino.
Il Tarantino ipotizza che ne fu autore il
beato Roberto da Salle, ma vi sono notevoli riserve su tale interpretazione.
Nel 1688 la Vergine era seduta con il
bambinello nudo in braccio, che non si può dire con certezza se fosse in piedi
o meno. Di sicuro le mani della Mamma era aperte e tese ai fianchi del
pargoletto, come a proteggerlo. Padre Eduardo di Iorio, che ebbe modo di vedere
(e fotografare pur senza mai divulgare le immagini) l’originale, durante una
vestizione, racconta (attingendo copiosamente al Gasdia): “scolpita in un masso
compatto di legno, essa non superava il metro di altezza e riusciva a grandezza
naturale di una giovinetta non longilinea, perdendosi parte dello sviluppo del
corpo nella posizione seduta.
Era dipinta a colori, e gli occhi, grandi ed a
mandorla, erano anch’essi dipinti. Il viso leggermente allungato, le guance
rotondette, lo sguardo di una fissità un po’ fredda come le statue egizie e
bizantine; la capigliatura, modellata nel legno, anch’essa era dipinta. Questa
statua rappresentava la “theotòcos” o “deipara”, cioè la madre di Dio. Ma i
tempi mutano.
com'è |
Più crudo è il Gasdia: “si volle che la
Madonna si levasse in piedi, e per ciò ottenere, con scarsa reverenza, le
spezzarono con ascia e sega le ginocchia, diveltole prima dal grembo il
Puttino: quindi spianarono già tutto, portando la parte inferiore del corpo
alle proporzioni di poco più ingrossate del seno”
Insomma, senza voler sconvolgere le
certezze, e la fede, dei Campobassani, il manufatto venerato in città è di
relativamente recente fattura: i nostri antenati pregarono dinanzi ad una ben
diversa immagine, forse del 1334, come si dovrebbe ancora leggere sul
piedistallo di legno, dove è riportata anche la testimonianza di un’operazione
di “recupero”: Ioseph Pecorari Restauravit A.D. 1824.
A creare vero turbamento, invece, è il
dubbio che da alcuni anni serpeggia in Città: si sospetta che l’attuale statua
sia totalmente nuova, “spacciata” per la vecchia restaurata.
Malgrado il popolo continui a mugugnare,
dall’alto del Monte non è stata fornita alcuna prova concreta per
tranquillizzare gli animi.
Agli studiosi, pur se credenti, nel loro
“cinismo scientifico”, non dispiacerebbe poter vedere quel che resta della
Madonna medioevale!
Ai devoti, di contro, darebbe pace allo
spirito la possibilità di appurare che in Processione sia veramente la “loro
Madonina” a sfilare.
Eppure, paradossalmente, nessuno dei due,
ben distanti, schieramenti riesce ad appagare la propria curiosità.
Di seguito alcuni pregevoli esempi "molisani" di Madonne lignee.
Le immagini sono tratte dal volume "IL MOLISE MEDIOEVALE ARCHEOLOGIA ED ARTE" a cura di Carlo Ebanista e Alessio Monciatti edito da "All'Insegna del Giglio".
L'occasione è quanto mai opportuna per diffondere la conoscenza di questo prezioso lavoro editoriale.
"La Madonna del Piede" Cattedrale di Isernia dal volume "Molise Medioevale Archeologia e Arte" |
"Madonna in trono col bambino" Isernia, San Francesco dal volume "Molise Medioevale Archeologia e Arte" |
"Madonna in trono col bambino" Agnone, San Marco dal volume "Molise Medioevale Archeologia e Arte" |
"Madonna in trono col bambino" Roccavivara, Santa Maria di Canneto dal volume "Molise Medioevale Archeologia e Arte" |
Signor Paolo le suore del de capoa vestivano la madonna dei monti perché custodivano loro il vestito ed andavano a vestirla appena la scendevano dalla nicchia cioè il 22 maggio mettendogli il vestito della festa così quando la spogliavano il 6 giugno rimettendole il vestito quotidiano. La madonna è stata cambiata totalmente dopo che il restauratore di campobasso per restaurarla le aveva fatto gli occhi a mandorla come una cinese anche a gesù bambino. Allora hanno pensato di farla fare nuova a napoli. Deve sapere che anche l'oro che ora non c'è più era preparato dalle suore de capoa su cuscini la mattina della festa. Nei tempi passati quando non era in banca veniva custodito in orfanotrofio. La madonna si girava solo al de capoa in rispetto dell'amore che le suore avevano per lei e in ringraziamento dell'opera che svolgevano. Ora si ferma a tutte le parti! Vorrei ricordarle che il mio bisnonno cioè Arturo Eliseo ha disegnato la corona che la madonna porta sul capo ciò è anche riportato sul testo di padre gerardo saldutto sul santuario.La collana che la madonna indossa fu donata dalla regina margherita quando si trovò di passaggio a campobasso per una grazia ricevuta. Dispiace la fine che ha fatto la statua, il santuario, e l'oro dei devoti che io ho visto da vicino e mi commuovevo pensando a tutte le privazioni effettuate per onorare come poteva la gente la madonna dei monti.
RispondiEliminaquesto signore che non ha il coraggio di fare il suo nome, per cui gli rispondiamo con la stessa forma, non deve fare nessuna insinuazione perché tutto ciò che appartiene alla Madonna, è catalogato e conservato. Ci riferiamo agli ori, per cui si smetta di gettare fango sui frati che tanto fanno per il Santuario. Un'altra cosa fa capire che questo signore è un razzista perché usa il termine "cinese" in senso dispregiativo, ma se pur così fosse, ignora che le statue bizantine hanno gli occhi a mandorla. Le corone auree sono state realizzate nel 1904 in occasione dell'incoronazione della Vergine dal maestro orafo don Ciccio de Santis, padre del compianto farmacista dott. Antonio. La collana di perle fu donata sì da una regina, ma si tratta della maestra signora Regina Martino Petrella zia del sacerdote Francesco Martino in Agnone che le donò un trentennio fa e non della Regina Margherita. Questo signore prima di sparlare, si informi.
RispondiEliminaCaro Anonimo, vada a consultare il testo di padre gerardo saldutto e può conoscere meglio anche l'origine della corona della madonna dei monti. Per quanto riguarda l'oro, ho solo riferito quanto si è detto da altri interni al santuario. Ciò non sta a significare gettar fango sui frati, ma certo è che la madonna non è più quella originaria e di certo non ha acquistato, ma ha perso. La collana di cui su si tratta, evidentemente non è la stessa, dal momento che sussisteva da prima che venisse su campobasso la signora martino.Quindi, probabilmente parliamo di oggetti diversi.
RispondiEliminaCalma signori... calma.
RispondiEliminaI toni accesi non portano mai a nulla e sicuramente a nulla di buono.
Con il confronto pacato e senza accuse (a meno che ben fondate ed anche in quel caso è meglio soprassedere se non si ha intenzione di intraprendere un iter legale)si ottengono i migliori risultati per la collettività.
La controparte accusata potrebbe anche non gradire le accuse stesse e difendersi nelle sedi competenti: quindi calma e serenità nel confronto.
E poi così non si giunge a nulla di buono e si incancreniscono animi e rapporti.
A me viene prima di tutto da dare importanza alle vicende diciamo "sociali" come il "rapporto tra la Processione e l'orfanotrofio de Capoa.
Poi mi chiedo quale sia il libro di padre Gerardo. Non è mica il volumetto "due monumenti di Campobasso"?
Inoltre mi sento di escludere il nesso logico tra restauro e rifacimento ex novo a seguito del restauro stesso.
Ammesso pure che l'intervento non fosse piaciuto... mica si cambia così una statua antica con una nuova? Sempre che sia successo! E questo solo i frati potrebbero dirlo... e fino ad ora nulla di ufficiale c'è.
Addossare la responsabilità ad un eventuale errato restauro mi sembra eccessivo e scorretto verso una figura professionale che non nasce dal niente, ma da esperienza e vocazione artistica.
Poi chi ha detto, con competenza della materia, che il restauro era fatto male?
E di che tipo di restaurò si trattò?
Le fasi di questo delicato lavoro sono seguite e discusse sempre dalle parti, quindi committenza ed esecutore agiscono in continua sinergia cercando il punto d'incontro tra le richieste della prima, la deontologia del secondo e le regole universalmente valide del Restauro.
Assodato questo punto, che penso non possa che trovare tutti 'd'accordo, mi interesserebbe avere indirizzi bibliografici da consultare al fine di conoscere maggiori dettagli sugli autori delle corone.
In riferimento all'orfanotrofio de capoa posso asserire che la madonna si fermava solo sotto quel balcone e si girava in rispetto delle suore che con tanta pazienza per più di 50 anni andavano a vestirla ed a spogliarla, oltre che addirittura, come ricordo, ma ora non vi sono più testimoni viventi, avrebbero addirittura eseguito i lavori di un suo abito. Tali notizie non sono riportate su nessun testo, ma si potrebbero acquisire, solo da ex allieve dell'istituto stesso. Ricordo che i campobassani si affollavano proprio sotto quel balcone, ma certo non sono dati che hanno dei testi comprovanti. Per quanto riguarda la corona il testo di riferimento è quello di padre gerardo saldutto che specifica chi eseguì il disegno della corona.Anche per questa notizia i testimoni sono tutti defunti.
RispondiEliminaPer caso ho trovato immagini relative alla madonna del monte e ho letto i commenti di questo blog. Mi auguro che a distanza di anni sia venuta fuori la veritá sul restauro della statua della Madonna. Io conoscevo il restauratore, il quale, poco dopo aver terminato il restauro e prima che la statua fosse consegnata , mi rese partecipe del tipo di restauro effettuato. Conservativo da un lato e migliorativo dall'altro. L'antica statua c'é ma non si vede. Non sono di Campobasso per cui non so se questo "mistero" da allora é stato svelato a tutti. In caso contrario conosco qualche dettaglio sul tipo di intervento effettuato
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