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martedì 14 maggio 2013

L'ambasciatore del Canada James Fox assapora (in visita privata) le bellezze di Campobasso, città ricca di storia ed arte.


Il Quotidiano del Molise
del 09 maggio 2013


di Paolo Giordano

L’antefatto è la partenza da Casalciprano di una numerosa famiglia con sette figli, emigrata per necessità in Canada. Uno di quei bimbi è oggi il colonnello Tony Battista, addetto per la difesa canadese, profondamente innamorato della sua terra natale.
Il 6 maggio 2013 l’ambasciatore del Canada presso la Repubblica Italiana è giunto a Campobasso in forma ufficiale, incontrando tutte le autorità locali (Prefetto, Presidente della Regione, Sindaco, ecc.).
Conclusa la fase istituzionale James Fox ha visitato “privatamente” Campobasso, coinvolto dall’entusiasmo del colonnello Battista suo accompagnatore, che in una precedente sosta nel capoluogo, dopo aver ammirato il Castello Monforte, è entrato in contatto con la CoMolTur. Pertanto, per l’interessamento del direttore Guido Amatucci e dell’addetto alla Promozione, Nicola Sgobbo, è stato pianificato un breve, ma essenziale, itinerario turistico con l’ausilio di qualificate personalità.
Battista, Sgobbo, Fox e Felice
L’Ambasciatore ha iniziato dai luoghi (Piazza Pepe) che videro protagoniste le truppe canadesi nell’ottobre 1943. Ad illustrare quegli eventi Nicola Felice, storico e ricercatore, autore del libro “quando Campobasso divenne Canada town”. Imprescindibile la foto di gruppo sotto l’ultima testimonianza: la sempre più sbiadita scritta “Scarth street”.
A seguire una veloce, ma intensa, visita al Museo Sannitico, dove ad accogliere la piccola comitiva c’erano il soprintendente Ferrara e l’archeologa Ceglia. Quest’ultima ha illustrato i vari reperti, rispondendo alle serrate ed interessate domande degli ospiti, attratti ed affascinati dal mondo degli antichi. Il diplomatico, residente nella Capitale, non poteva che essere oltremodo curioso di conoscere i Sanniti, coloro che avevano umiliato gli orgogliosi romani.

Il soprintendente Ferrara
e l'ambasciatore Fox
“L’assaggio” turistico della nostra città (i tempi ristretti hanno indotto a rimandare ad una prossimo futuro altri siti, come Palazzo Pistilli o le due antiche chiese romaniche) si è doverosamente concluso al Sacrario del Castello. Qui l’ambasciatore Fox ha amabilmente conversato con l’avvocato Alberto Pistilli Sipio (indiscussa memoria storica cittadina), testimone oculare dell’ingresso dei canadesi nell’oramai lontano 1943 (quest’anno ricorre il 70° Anniversario).
L'avv.Alberto  Pistilli Sipio
e l'Ambasciatore
 Non ci si è limitati al racconto di restauro e recupero del maniero: il dialogo ha abbracciato i più svariati argomenti, ammirando i cimeli esposti nel vestibolo. Al centro dell’attenzione generale, comunque, la memoria dei caduti di tutte le guerre, alcuni dei quali (i “nostri”) inumati nella sala del Monumento Nazionale.
Importante la presenza di Antonio D’Ambrosio il cui padre, Giovanni, è l’ultimo defunto ivi traslato, nel 2006 dalla Polonia. Egli, presidente dell’Associazione del Fante, è il trade union tra le generazioni che combatterono e le successive che ricostruirono l’Italia.
la visita al Sacrario

James Fox ha deposto una corona floreale all’Altare del Sacrario, soffermandosi in silenziosa meditazione unitamente al colonnello Battista ed a tutti i presenti. Dopo il sincero e toccante (proprio perché intimo e privato) momento ha firmato il registro per “eternare” questa giornata.
Gli uomini della scorta, mentre Fox era nel Santuario della Madonna del Monte, si sono dovuti accollare il peso della piccola indispensabile biblioteca di cui è stato omaggiato: la trilogia delle opere di Nicola Felice (il Sacrario, Canada Town, la bonifica dei campi minati), alcuni libri ricchi di immagini e DVD sul Molise, la monografia su Michele Greco da Valona, quella sul castello di Gambatesa ed una copia dei pannelli esposti nell’Atrio del Monforte. “Da parte canadese”, invece, quale segno di stima ed amicizia sono stati donati ad ognuno una spilla, con le bandiere dei due Paesi incrociate tra loro, ed una medaglia ricordo.
Il colonnello Battista, costantemente in Molise, ha salutato con un “arrivederci a Corpus Domini”. L’Ambasciatore, dal canto suo, ha lasciato intendere che tornerà nella nostra Terra, principalmente per concretizzare programmi di sviluppo italo-canadesi, ma anche per visitare e scoprire più a fondo questa piccola ed imprevedibile Regione.


L'Ambasciatore depone una corona
all'altare del Sacrario


  


La firma del registro delle visite

 
Il momento di meditazione


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