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giovedì 6 ottobre 2011

Le opere pittoriche di Peppino Piccolo all'ex G.I.L. di Campobasso potrebbero rappresentare un primo interessante capitolo del patrimonio artistico Molisano



Il Quotidiano del Molise
del 30/09/2011


di Paolo Giordano

Il 31 dicembre 2010 scrivendo del pittore Peppino Piccolo (Mascalucia di Catania, 1903 - Pescara 1983) ci si chiedeva se i quattro grandi dipinti littorii fossero ancora nell’ex G.I.L. di Campobasso. Essi rappresentavano 1) un legionario con alle spalle la Penisola e le sue colonie africane. 2) l’Italia con le sembianze di una dea armata di spada che si staglia sulla pianta della città di Campobasso. 3) i vari livelli della gioventù littoria –dal balilla al miliziano– con un arco di trionfo per fondale e la lupa romana in primo piano. 4) un tributo alla potenza fisica del popolo italiano nelle figure di un pugile, due lottatori ed un trapezista in volo. Nell’essenzialità con cui l’autore interpretò la fisicità dei personaggi volle sicuramente cogliere la ruralità del territorio molisano.
Peppino Piccolo
nel 1938  
a Pomezia
In settembre (2011) la nuova struttura è stata inaugurata, ovvero e stata “presentata” agli organi di stampa. Nessuno, però, si è avveduto che in quel mese ricorreva l’anniversario della morte del Piccolo (il giorno 05 del 1983). In quella circostanza, comunque, si è potuto appurare che le sue  opere, importanti e rare testimonianze di quel periodo storico ed artistico, sono ancora tutte in loco. Dal libro di Rosetta Sacco Piccolo, “la mia vita con Peppino Piccolo”, si apprende che “egli era attratto fortemente da questa tecnica particolare (l’affresco n.d.r.) alla quale dedicò molta attenzione rigorosa per diverso tempo. Purtroppo l’opera nella casa del fascio di Pomezia è andata distrutta e ne restano solo foto in bianco e nero. Dopo Pomezia eseguì una grande pittura murale nel palazzo del Governo a Taranto e poi si spostò a Campobasso e Foggia per attendere ad altre decorazioni dipinte “a fresco”. Lavorò anche per la Cattedrale di Pantelleria e per il Palazzo della Borsa di Catania.”
L’ex G.I.L. di Campobasso, quindi, destinata a diventare Sede della Cultura ha già in sé 4 importanti realizzazioni di un artista in quegli anni molto prolifico e stimato in tutto il territorio nazionale. Esse sono di sicuro il punto di partenza per una pinacoteca e per una mostra a tema sull’arte degli anni 30/40. Ovviamente se ne dà per scontata anche una su Giuseppe Piccolo stesso, che fu anche un eccellente e famoso scenografo teatrale e cinematografico.



Totò e Peppino Piccolo
 alla Titanus nel 1957

P.Piccolo con
Aldo Fabrizi nel 1957
alla Titanus



Le foto sono tratte dal libro di Vincenzo Marotta "Peppino Piccolo", 1972

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