Il Quotidiano del Molise del 30/09/2011 |
l'edificio prima della demolizione. Sono visibili sia la scritta Gioventù Italiana e sia l'insegna gialla del cinema |
La ristrutturazione dell’ex G.I.L, che presto -si spera- sarà restituita alla cittadinanza, fornirà a lungo argomenti di confronto e scontro. Un nuovo spunto di riflessione è la scritta GIL che vi è stata apposta. Il complesso architettonico fu costruito durante gli ultimi anni del regime fascista con il nome di G.I.L. ovvero Gioventù Italiana del Littorio, come era leggibile sulle pareti laterali dell’edificio. Nel dopo guerra l’ultima parte della scritta venne rimossa tant’è che i campobassani chiamavano la struttura G.I. (gioventù italiana). La demolizione ha portato via con sé sia la “gioventù italiana” e sia i “libro e moschetto”. Ripristinare in fase di ricostruzione tutto quel che c’era, nel rispetto del progetto originario, avrebbe avuto un senso. Non si comprende invece l’istallazione di un acronimo che non c’era, e che non ha ragion di esistere poiché quell’immobile non è più la gioventù del littorio. Non si tratta nemmeno di una marca identificativa, né si ripropongono le architetture del Fillippone. Con opportuna forzatura si potrebbe ravvisare una forma di apertura ad uno studio scientifico ed obiettivo di un determinato periodo storico, ma è evidente che non è così. Quel che incuriosisce è la somiglianza dei caratteri con quelli usati spesso dalla Confederazione Generale Italiana del Lavoro. Basta anteporre una “C” ed il gioco è fatto!
E' ammirevole vedere come qualcuno ha capito che questi edifici non sono un inno al fascismo, ma un inno al popolo italiano che lavora e che costruisce cose... andate a boicottare le architetture del dopoguerra che fanno pena!
RispondiEliminaIl problema degli italiani è non hanno mai fatto pace con la loro Storia.
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