IL MISTERO DELLA TOMBA DI DELICATA CIVERRA
Il Quotidiano del Molise del 31 marzo 2016 |
di
Paolo Giordano
Delicata
Civerra è indubbiamente tra i personaggi simbolo della Storia di Campobasso.
la chiesa di San Giorgio in una foto inizio 1900 |
Negli
archivi parrocchiali si trovano più dame così "nomate". La nostra
eroina mori nel 1587 e molti raccontano di aver consultato il "libro della
Chiesa di San Giorgio" (con le annotazioni dei defunti dal 1541 al 1711) che
la citerebbe. Una verifica non è allo stato delle cose possibile, poiché la
sorte dell'antico manoscritto non è riscontrabile.
Lo
studioso Uberto D'Andrea scrive di clamorose omonimie: attraverso un atto del
1587 si apprende delle messe che Delicata Civerra faceva celebrare in memoria
del defunto marito, Giacomo Caruso. Ed ancora... nel libro dei battezzati di
Santa Maria Maggiore (anno 1590) fu registrato il battesimo di Delicata, figlia
di Francesco Civerra e Diana Di Lembo.
Quindi
tale nome era abbastanza diffuso e ciò, comunque, non può che deporre a favore del
fatto che possa essere veramente vissuta la giovane campobassana, protagonista
della nota romantica vicenda. Di sicuro il dato importante, che coinvolge ogni
categoria di studiosi aprendo uno spaccato sulla Storia Locale, è che il contrastato
amore tra Fonzo e Delicata riconduce alle lotte tra le due maggiori
confraternite (Crociati e Trinitari) per il controllo socio-politico della Campobasso
tardo cinquecentesca.
Pur
essendo inevitabile un parallelismo con Montecchi e Capuleti, va evidenziato
che, mentre Giulietta e Romeo, personaggi di pura invenzione totalmente
decontestualizzati, sono stati eletti nel globo terraqueo quali emblemi
dell'Amore Infelice, minor fortuna hanno avuto i nostri due amanti.
Ulteriore,
e non ultimo, spunto di riflessione si è avuto domenica 27 marzo, Santa Pasqua!
Un nutrito gruppo di turisti provenienti da Monopoli, nel visitare la chiesa di
San Giorgio Martire, era alla improduttiva ricerca di quello che sarebbe potuto
essere il sepolcro di Delicata Civerra. Li aveva incuriositi la guida cartacea che
consultavano, la quale ne parlava... come ne "parla" abbondantemente internet
(e non solo in italiano) in diversi siti, molti dei quali istituzionali.
La "tomba di Delicata Civerra" in una foto del 1982 |
Ma
prima del web due sono le prime più importanti ed autorevoli testimonianze di
quella sepoltura. Giambattista Masciotta nel II volume de "IL MOLISE dalle
origini ai nostri giorni" (1915) nel descrivere la chiesa di San Giorgio annota
"L'interno è diviso in tre navi, in
una delle quali (quella di destra) sorge la modesta (sic) tomba di Delicata Civerra". L'arciprete
Nicola Tarantino, nel suo "Il gran Martire S. Giorgio" (1926) riporta
"Degno pure di essere ammirato il
Cristo scolpito in pietra sulla tomba di Delicata Cìverra, nobile fanciulla di
Campobasso..."
E'
legittimo porsi l'ineluttabile domanda: dov'è finita la presunta sepoltura?
Prova
ne resta una fortuita fotografia scattata nel 1982. Il parroco del tempo, il
compianto don Giovanni Battista, confermò la versione del Tarantino.
Trattavasi, appunto, di un bassorilievo con un' "imago pietatis",
contemplazione della Passione, utilizzata su altari, paliotti e tombe (generalmente
sovrapporta).
Dopo
i restauri degli anni 80/90 del 1900, la chiesa romanica di San Giorgio (unitamente
a quella di San Bartolomeo) fu restituita alla Città di Campobasso, ma nessuna
traccia v'era più della lapide che ancor oggi viene ricordata come la tomba
della giovane sventurata fanciulla, morta per amore.
Insomma...
un'ennesima vestigia del Nostro Passato si sarebbe dissolta nell'oblio!