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Il Quotidiano del Molise del 09/08/2010 |
di Paolo Giordano
Marianna de Capoa nacque il 14/12/1817 da Raffaella Salottolo e Carlo de Capoa.
Sposò il ricchissimo Luigi Varo di Troia da cui ebbe 2 figli, Michele e Carlo, premorti ai genitori.
Rimasta sola, e senza eredi, si spense il 30 aprile 1875.
Nello stesso anno aveva fondato l’Orfanotrofio (la struttura è in via Mazzini n° 6) a cui fu destinato “non solo la detta casa” ma anche “il casino con Villa e terreno annessovi”. La nobildonna per meglio consentirne la manutenzione scriveva “voglio che il territorio attiguo alla Villa unitamente alla casa colonica di abitazione sia dato ad un colono, (che) si obblighi di tenere cura della Villa”.
Fu così che il meraviglioso giardino all’italiana divenne un tesoro inestimabile per tutti i campobassani.
La florida vegetazione, la varietà di essenze (alcune rare), i labirinti barocchi dei viali e gli elementi di arredo quali statue, un sarcofago rinascimentale e fontane (che andrebbero riattivate) arricchiscono il polmone verde del capoluogo.
Caratteristica è l'ironica lapide su cui è inciso “qui giace Alcon, tributo a lui di pianto niun sparso avrìa a questa tomba accanto, ei lo previde, e nei funebri onori, il pianto assicurò dei creditori”. Epitaffio dedicato ad un cane che, derubando un macellaio, si garantì almeno il cordoglio di costui.
I nonni ebbero modo di visitare un minigiardino zoologico con un aquila ed un lupo e dalla proprietà de Capoa proveniva il busto che per decenni abbellì la vasca nella villa dei Cannoni.
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una foto del 1957
quando dalla fontana
ancora sgorgava acqua |
La Villa Comunale è stata, e dovrebbe tornare ad essere, luogo di incontri, di riposo, di meditazione, ma anche di amori e di rifugio per gli studenti che marinano la scuola.
E’ bene ricordare che uno degli ultimi studi scientifici, pubblicato su “Evironmental Science & Technology”, evidenzia come appena 5 minuti di minima attività fisica all’aperto migliorino umore e benessere. Ma anche una semplice passeggiata nella natura consente di ottenere effetti benefici sulla salute mentale.
Il buon senso e l’intuito, di chi praticava sport sano e disinteressato una quarantina di anni or sono, era anticipatamente giunto alla stessa conclusione.
Infatti, le gloriose squadre di calcio di città quali Roma e Napoli, in ritiro a Campobasso, utilizzavano i sentieri alberati per la preparazione tecnica, “ossigenandosi” all’ombra delle secolari piante.
Tutto ciò lo ignorava l’ultima de Capoa, che fu solo animata da generosità ed altruismo, sentimenti oggi molto meno di “moda”.
Nel pieno rispetto delle volontà testamentarie, gli attuali proprietari, cioè amministratori e cittadini, dovrebbero cercare di curare e “vivere” il Parco, sia per il bene della collettività e sia per dimostrarsi degnamente eredi della contessa Marianna.