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lunedì 9 luglio 2012

DIFFERENZIATA, un'esigenza "antica"! Nel 1832 fu emanata una legge di 12 articoli pe rla raccolta dell'immondizia nel Regno delle Due Sicilie.


Il Quotidiano del Molise
del 21 agosto 2010 



di Paolo Giordano

Ferdinando II di Borbone
Non è raro incontrare, nei paesi meridionali, delle vecchine che spazzino dinanzi alla propria abitazione.
Viene da pensare che suppliscano ad una carenza istituzionale, ma la realtà potrebbe essere ben diversa.
Nel 1832 fu emanata una legge, composta da 12 articoli, per la raccolta delle immondizie in tutto il regno delle Due Sicilie.
I Sovrintendenti, constatata la grande popolosità delle maggiori città, e le frenetiche attività artigianali svolte nei vicoli, avevano segnalato al re la necessità di legiferare in materia.
Dall’interazione tra i vari apparati statali nacque il primo regolamento ante-litteram sulla raccolta differenziata ed a farlo rispettare furono preposti i Prefetti di polizia.
Le sanzioni erano certe, chiare e prive di scappatoie: “Art.10 - Ogni contravvenzione al disposto nei precedenti articoli, sarà punita con pena di detenzione e ammenda di Polizia a seconda dei casi”.
Con la nuova norma, sia stimolando il senso civico, sia prospettando sanzioni penali, si voleva coinvolgere ogni singolo cittadino, perché collaborasse integrandosi con il servizio pubblico per lo smaltimento.“ (...) obbligo di far ispazzare la estensione di strada corrispondente al davanti della rispettiva abitazione, bottega cortile ecc. per lo sporto non minore di palmi 10 di distanza dal muro e dal posto rispettivo. Questo spazzamento dovrà essere eseguito in ciascuna mattina prima dello spuntar del sole, usando l'avvertenza di ammonticchiarsi le immondizie al lato delle rispettive abitazioni, e di separarne tutti i frammenti di ferro, di cristallo o di vetro che si troveranno riponendoli”.
Poiché gli addetti alla raccolta trasportavano i rifiuti indistinti caricandosi in spalla grossi sacchi di canapa, bisognava, per tutelare l’incolumità degli operatori, separare l’umido dal ferro e dal vetro.
Questi ultimi due materiali, poi, venivano accuratamente ritirati da “uomini e carri autorizzati” per il loro ”ammucchiamento”, recuperando così, due preziose materie prime importate dall’estero.
Alla luce di questa interessante scoperta d’archivio, è d’obbligo associarsi a chi si è già posto una provocatoria una domanda:
per organizzare una corretta ed efficace raccolta differenziata non sarebbe più proficuo incaricare degli archivisti, piuttosto che degli ingegneri?

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