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lunedì 2 luglio 2012

Quando due molisani andarono ad arrestare il Papa. Nel 1303 Pietro ed Orlando di Lupara parteciparono alla "cattura" di Bonifacio VIII


Il Quotidiano del Molise
del 25 giugno 2012

di Paolo Giordano

Bonifacio VIII fatto prigioniero ad Anagni 
miniatura secolo XIV dal Codice 
Chigi della “Nuova Cronica” 
di Giovanni Villani, 
Roma, Biblioteca Vaticana.
Il 7 settembre 1303 Anagni venne presa d’assalto da Sciarra Colonna e Guglielmo di Nogaret, “emissari” del re Filippo il Bello, colui che decretò anche la fine dei Templari. Bisognava catturare Bonifacio VIII, reo d’aver ribadito al sovrano la superiorità del Papa su ogni creatura e, quindi, su ogni autorità umana. Leggenda vuole, ma non vi è riscontro, che all’atto dell’arresto il Pontefice sia stato schiaffeggiato con i guanti (di ferro?) da Giacomo Colonna, detto Sciarra. Il soprannome derivava dall’omonima parola che nel volgare dell’epoca significava “litigioso, attaccabrighe”. Ancor oggi “sciarrare”, nel sud Italia, sta per “litigare, discutere con violenza”. Nelle schiere capeggiate dal “rissoso” nobile romano, e dal giurista francese, c’erano anche due “signorotti della piccola nobiltà cadetta del contado di Molise, di quelli che se non menano le mani non si sentono in carattere” (V.E. Gasdia). Erano Pietro di Lupara, signore anche di Matrice, Limosano e Castelbottaccio, e suo figlio Orlando. Appartenenti forse ad un ramo cadetto dei Molisio che “con la signoria acquistata su Lupara ne presero il predicato”. La partecipazione ai fatti di Anagni causò loro la privazione di parte dei possedimenti, anche se, con il passare del tempo, “la grazia sovrana ridiscese piena sul capo di questi feudatari”. Ma torniamo alla notte in cui i congiurati, i molisani tra i primi, si gettarono allo sbaraglio entrando in Anagni attraverso un passaggio aperto dal traditore Adenolfo de Papa, capitano della rocca. I Lupara, tra i più esagitati, per conquistare il Palazzo ne aggirarono le difese penetrando nel Duomo. Qui si imbatterono nel clero che sperava di aver trovato rifugio nella casa di Dio. Tra i prelati v’era Gregorio di Katupani, acivescovo eletto di Grau o di Strigonia, magnate e arciancelliere del regno magiaro, protetto del re di Napoli. Gregorio aveva incontrato il padre di Pietro, il viceammiraglio Nicola di Lupara, morto proprio in Ungheria il 23/06/1301 mentre era in missione per scortare Caroberto, figlio di Carlo Martello, in quelle terre di cui era Re. A nulla valse questa precedente conoscenza, anzi proprio per chi sa quale ragione legata forse a quel viaggio, Pietro, con inumana crudeltà, istigò il figlio titubante dinanzi all’abito ecclesiastico: ammazza, ammazza! “E nel santuario l’alta persona del prelato si abbatté morta al suolo nel lago del suo proprio sangue. La sola vittima cruenta  e sacrilega di questo mostruoso atto (la presa di Anagni) fu il prelato straniero. Del suo destino si commossero gli Anagnini che fino a non molti anni addietro credevano di ravvisare sul pavimento l’indelebile macchia del suo sangue” (Gasdia). Quali altre efferatezze, o normali azioni di guerriglia in battaglia, abbiano poi compiuto i due Lupara non ci è stato tramandato. Probabilmente entrarono nel Palazzo con lo Sciarra per arrestare Pietro Caetani. Di sicuro furono, nel bene o nel male, attivi protagonisti di un’importante vicenda. Ironia della sorte un altro figlio di Pietro, Nicola, generò Angelo che divenne vescovo di Bojano dal 1345 al 1364.
La nobile famiglia si imparentò anche con i Monforte (Clemenza andò in sposa a Manfredi Monforte), ma il  Cognome scomparve, estintisi i discendenti maschi. E’ comunque innegabile che nei secoli addietro i nostri avi si siano distinti, risultando protagonisti e non comparse, in eventi storici. Altro che il maggiordomo di Benedetto XVI, che sarebbe d’origini molisane: questi si è limitato a fare lo “spione”. Vi furono tempi ben “gloriosi” in cui i molisani procedettero, addirittura, all’arresto di un Papa!

Anagni, Palazzo di Bonifacio VIII.
Sala delle oche


Anagni, Palazzo di Bonifacio VIII.
Sala dell'oltraggio

Anagni, una foto d'epoca del
Palazzo Civico, XI - XIII secolo




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