Il Quotidiano del Molise del 03/10/2012 |
di
Paolo Giordano
“L’arte
molisana deve essere conosciuta prima ancora che studiata” (A. Monciatti). E’
forse questa la frase che meglio sintetizza i 90 anni di Ada Trombetta compiuti
il 21 settembre 2012. La sua famiglia è da sempre legata alla storia, alla
cultura, alle arti visive… alla Fotografia.
Il capostipite,
nonno Antonio, ed il suo “erede”, papà Alfredo, non hanno nulla da invidiare
agli Alinari. Il peso di tale lignaggio probabilmente ha rischiato di offuscare
(ad occhi profani) la luce propria di cui risplende l’ultima discendente, che invece
“conquista” di persona il Molise: gira, viaggia, scopre, scala, cataloga,
fotografa.
Anche
quando usa materiale paterno lo fa “stampando inediti” come nel caso di “1943-1944…
e fu guerra anche nel Molise”, le cui immagini sono “vetrini” mai sviluppati.
Ada tra le macerie del 1943 |
L’adolescente
Ada, la professoressa Trombetta, la non più giovane Preside senza mai far vanto
del suo appartenere al gentil sesso, ha prodotto libri pregevoli e di vario
genere (finanche antropologici) frutti di lunghe capillari indagini sul
territorio, incontrando, ascoltando ed intervistando le più disparate
categorie: dai parroci ai sindaci, ma soprattutto gli anziani, detentori delle
più preziose memorie. Con i suoi scritti ha “fotografato”… meritevolmente “congelato
l’attimo”, consegnandoci degli archivi unici da cui acquisire conoscenza anche di
opere andate distrutte o rubate.
E’
grazie a lei che alcune di esse sono state salvaguardate, come la Madonna del
Piede di Isernia, ed altre recuperate, come la madonna di Costantinopoli di Pietracatella.
Decine (se non centinaia) di fotografie provano che la Trombetta è da sempre
testimone di accadimenti pubblici e familiari.
Ada ed il fratello Antonio al matrimonio di Bigi |
Lo fa nel ruolo di protagonista
quando ritira premi e benemerenze o presenta i suoi lavori; è invece “non
protagonista” in quelle manifestazioni dove la si incontra in divisa da giovane
italiana o in veste di studentessa ed infine compare, quasi “folletto” curioso
il cui capino spunta nella selva di corpi, in occasioni private come il
matrimonio di Bigi, uno degli intellettuali che nei decenni frequentarono la casa
paterna. Un’emblematica curiosità! Il soprintendente per i Beni storici
artistici ed etnoantropologici, Daniele Ferrara, in tempi non sospetti ben
lungi dalla sua nomina in Molise, scoprì la nostra Terra proprio con “Arte nel
Molise attraverso il medioevo” scovato in una casa veneziana. E’ stato, quindi,
un atto dovuto la conferenza che il 19 aprile 2012 il Ministero per i Beni
Culturali le ha dedicato nella Biblioteca Albino in occasione della settimana
della Cultura (14-22/04/2012).
Gli studi pionieristici della Trombetta
hanno consentito alla produzione artistica medioevale molisana di affrancarsi
dall’essere un’appendice di quella abruzzese. Relativamente alla scultura
lignea, ad esempio, molte fotografie devozionali, come la Madonna della Libera
di Campobasso, sono quelle “prodotte” da Ada, l’ultima ad aver studiato da
vicino opere poste in luoghi anche inaccessibili, avviandone -in alcuni casi-
il processo di recupero e valorizzazione.
Sant'Angelo in Grotte: opere di misericordia (cripta San Pietro in Vincoli) da "Arte nel Molise...." |
Per
quel che riguarda la pittura e la
relativa committenza i suoi libri hanno contribuito a dare impulso a quel
processo con cui si sta sempre più affermando che il Molise (Periferia) era
fattivamente collegato al Centro politico e culturale (prevalentemente Napoli)
da un prolifico interscambio e, quindi, non riduttivamente una povera ed
improduttiva terra ai confini della realtà. Prove ne sono raffinati cicli
pittorici (tra i tanti Rocchetta a Volturno, Sant’Angelo in Grotte, Jelsi e San
Giorgio di Campobasso) dove sono evidenti non solo gli influssi ma anche le
indiscutibili “somiglianze” con produzioni di alto e qualificato livello.
All’instancabile Ada Trombetta, quindi,
oltre agli auguri per il suo genetliaco deve andare l’eterna gratitudine (e non
solo dei molisani) per l’operato di una vita intera in cui ha, tra l’altro,
proficuamente “seminato”. Infatti già sono sbocciati i primi frutti in un
miriade di appassionati e studiosi che, ricalcando le sue orme, bramano di dare
opportuno lustro e giusto onore alla piccola ventesima regione.
Jelsi - cripta dell'Annunziata scene della Passione (Arte nel Molise...) |
San Giorgio (Campobasso) volta della cappella di San Gregorio (Arte nel Molise....) |
Salve,
RispondiEliminala foto ad inizio pagina con sopra la scritta "Paolo Giordano Campobassensis" a quale epoca corrisponde ?
Saluti
Cosimo
Caro Cosimo,
RispondiEliminainannzitutto deidero ringraziare perchè la doamnda mi ha offerto spunto per parlare di un interessante testo del 1858.
http://paologiordanocb.blogspot.it/2012/10/il-molise-preunitario-monografie.html
Quindi, senza tema di smentita, è da ritenere che l'immagine sia della prima metà del 1800.