"L’internauta" Cosimo chiedeva
la datazione della fotografia di Campobasso nella home page offrendo così
spunto per parlare di un interessante testo del 1858.
A corredo de "Il
Regno delle due Sicilie" il curatore Filippo Cirelli realizzò delle
litografie tra cui quella di Campobasso.
Il
libro è stato riprodotto in edizione anastatica nel 2001 dalla "Palladino
Editore" di Campobasso.
Nella
certezza di compiere un atto gradito agli autori di questa pregevole
iniziativa, e con l'intento di evitare inesattezze, si pubblica la prefazione
al volume a firma dello studioso Mauro Gioielli, direttore della collana comprendente “il Regno...” di
Filippo Cirelli.
II Regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato fu un
impegnativo progetto editoriale, ideato e curato da Filippo Cirelli. Il programma
dell’opera intendeva “di ciascun Comune dire l’origine, le vicende, la
prosperità o il decadimento, l’agricoltura, le arti, l’industria, il commercio,
il numero, l’indole, i costumi, la civiltà degli abitanti”; secondo uno schema
ambizioso che prevedeva un’analisi quanto più completa possibile delle città e
dei paesi del reame napoletano.
Purtroppo
l’opera, che iniziò a stamparsi nel 1853, restò incompiuta e cessò le
Pubblicazioni per la scomparsa di Cirelli e per la fine del reame napoletano.
Il Regno... descritto ed illustrato ripercorse e
ampliò le linee di indagine che alcuni decenni prima avevano mosso altri
lavori, come la Descrizione di
Giuseppe Del Re o il Dizionario di
Lorenzo Giustiniani; ma fu anche ispirato, in linea generale, da studi di
anteriori di alcuni secoli, come la cinquecentesca Descrittione di Scipione Gazzella e quella seicentesca di Eugenio
Caracciolo. Rispetto alle pubblicazioni precedenti, una parziale “novità”
introdotta da Cirelli fu quella di riservare giusto spazio al folklore. Egli
intuì “che le tradizioni popolari sono elemento primario per chiarire e
documentare la vita ed il processo spirituale di una terra” In effetti, nel Regno si trova una anticipazione di
quelle ricerche che verso la fine dell’Ottocento vedranno impegnati, dall’Abruzzo alla Sicilia, studiosi come Antonio De Nino, Gennaro F'inamore,
Vittorio Imbriani, Salvatore
Salomone-.Marino, Giuseppe Pitré.
Il primo
fascicolo del volume XIV del Regno delle
due Sicilie descritto ed illustrato fu riservato al “Molise”. Tale fascicolo
comprende sette monografie municipali Sepino, Sanguiliano, Cercepiccola,
Morcone, Sassinoro, Casacalenda, Isernia. Le prime tre furono redatte da
Celestino Mucci nel 1853-54, la quarta da Domenico Piombo nel 1855, la quinta
da Serafino de Giorgio nel 1853, la sesta da Giuseppe Mancini e la settima da
Stefano Jadopi, entrambe nel 1858 Purtroppo, quest’ultima monografia è tronca,
si interrompe bruscamente con la frase incompiuta: “affreschi simboleggianti
fatti della”. La parte mancante non apparve sul seguente fascicolo riguardante
il Molise, che mai venne stampato.
Nel Regno
dovevano trovare posto anche altri contributi molisani, che non fecero in tempo
a vedere luce per l’interruzione delle pubblicazioni. Pasquale Albino, infatti,
su invito di Cirelli, aveva lavorato ad una monografia su Campobasso, mentre
Daniele Perugini ne aveva predisposta una su Pontelandolfo.
Mauro Gioielli
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