Il Quotidiano del Molise del 05 febbraio 2011 |
A distanza di poco tempo
dalla mostra ospitata nella sala AxA della Palladino Company, Annalisa Cerio
torna ad esporre con la "personale" L'URGENZA DELLA LUCE, nei locali
del liceo Scientifico "A. Romita" di Campobasso.
La Cerio è approdata
alla pittura dopo un lungo percorso artistico che l'ha vista decoratrice,
ceramista e restauratrice di manufatti artigianali. Ha, quindi, acquisito un
bagaglio tecnico estremamente vario. I suoi quadri sono frutto di una tecnica
molto elaborata che non ammette indecisioni esecutive. Il risultato finale è un
insieme di luci, ombre e mezzi toni che restituiscono con efficacia allo
spettatore la realtà visiva e psicologica di ciò che è stato ritratto.
Negli ultimi anni
Annalisa ha realizzato cicli pittorici a tema unico. Una pratica che le ha
consentito di indagare i suoi soggetti da più punti di vista ed il cui obiettivo è "quello di individuare un possibile equilibrio spaziale... La nascita
e l'evoluzione di un ciclo richiedono tempi lunghi, con fasi progettuali,
verifiche sperimentali. Possono avvenire ripensamenti radicali o sedimentazioni
incoscienti. Talvolta si realizzano opere che, pur non essendo pienamente
all'interno del ciclo, ne testimoniano il travaglio ed hanno una loro autonoma
valenza estetica. In ogni ciclo è possibile rilevare componenti che giungono
dalle precedenti ricerche. Attraverso metamorfosi che, pur non essendo
esplicitate, mantengono ed alimentano contiguità e continuità"
(Ernesto Saquela).
Uno dei suoi cicli, "La
processione di Sant'Andrea - Immagini di una festa", è dedicato al culto
del Santo che salvò Amalfi dall'attacco del corsaro Ariadeno Barbarossa. Le 15
tavole sono state esposte in una mostra monotematica proprio ad Amalfi nel
2009. Il poliedrico Antonio Porpora Anastasio, profondo conoscitore dell'opera
di Annalisa Cerio, esalta -tra l'altro- l'abilità con cui sono stati fissati
momenti ed atmosfere che sfuggono agli amalfitani stessi. L'autrice inoltre ha
conseguito "raggiungimenti estetici
che fanno sperare in un ritorno allo "spirito" dopo tanti anni di
inutile commento al "concetto", estetico o "sociale",
condotto oramai a stanchezza dai numerosi "atrienses" dell'arte e del
suo così detto sistema. E' molto importante poter riaffermare la sublime
astrazione dell'arte visiva di genere figurativo, che ritorna trionfante dopo i
tanti rigurgiti "non-rappresentativi" dei quali ha pur assimilato le
umanissime istanze" (A. Porpora Anastasio).
La pittrice non ha mai
fatto mistero del suo essere allieva del celebre Antonio D'Attellis. Questi,
però, non solo constata con soddisfazione che la sua discepola è oramai
"adulta", ma rimarca l'importanza della sua produzione nel mondo
delle arti visive in cui è estremamente ridotta la presenza femminile: "poche persone possono capire l'arte;
tutti ne parlano, pochi sono capaci di descriverla o capirla... guardando,
osservando il lavoro di Annalisa Cerio, non trovo alcuna differenza fra
l'essere artista uomo o donna. Annalisa opera e adotta una magia, così come
facevano i grandi maestri: disegno introiettato per anni, domesticato
mentalmente e sfornato in altro modo... ben merita Annalisa, lei occupa un
nuovo spazio, una terra di nessuno dove coltivare la magia, l'arte che non
trova niente in paragone se non se stessa, il piacere, il lavoro, l'essere un
artista partecipe del suo tempo" (A. D'Attellis).
Sabato 5 febbraio in via
Facchinetti, a partire dalle 17,30, inizierà il nuovo interessante appuntamento
culturale. Il programma raffinato e coinvolgente, con pregevoli intermezzi
musicali, vedrà la presenza di qualificati relatori. Le opere di Annalisa Cerio
resteranno esposte fino al 9 aprile 2011.
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