Il Quotidiano del Molise del 13 febbraio 2011 |
di
Paolo Giordano
Chiara Mastropietro |
In
Molise operano dei novelli Schliemann che, pur sperando in uno
sbocco occupazionale, lavorano “gratis et amore dei” presso gli scavi archeologici
del santuario italico di San Pietro di Cantoni in agro di Sepino. Un’area sacra
recinta di mura megalitiche a quasi 700 mt sul livello del mare, ubicata tra
l’insediamento difensivo di Terravecchia e l’area di mercato e produzione di
Altilia. La notizia, già nota agli addetti del settore, è stata raccontata in un
ampio articolo di Feole pubblicato da ”il Quotidiano” il 09 agosto 2010: I
Volontari della dea Mefite”. Subito è nata, alimentandosi progressivamente, una
curiosità: che faccia avranno i volontari della dea?”
Chiara
Mastropietro è una di loro, poco più che ventenne, ben lontana dallo stereotipo
della studiosa. E’ un’esile e bella ragazza figlia della sua epoca, che segue
la moda e non sembra assolutamente un topo di biblioteca. Dopo la prima domanda
scruta l’interlocutore con i suoi occhi chiari. L’iniziale apparente imbarazzo è
scomparso ed ora è lei, con il suo sguardo deciso, a gestire l’intervista.
articolo di Leopoldo Feole del 09/08/2010 |
La
vita è un susseguirsi di coincidenze! Da sempre sono stata attratta ed
affascinata sia dall’archeologia che dal restauro. Ho una grande passione per
il mondo dell’arte ed ho cercato di “qualificarmi” anche con studi appropriati.
Ho avuto la fortuna di conoscere il professor Maurizio Matteini Chiari,
responsabile scientifico dello scavo in questione, che mi ha subito”arruolata”.
Oramai da sei anni sono l’unica costantemente presente in questo cantiere.
Certamente
mi ha emotivamente coinvolto il culto qui praticato: una divinità femminile che
tutelava la maternità e gli affetti domestici… dunque la fertilità. Tutto ciò
in una lontana epoca di violenze e brutalità
Durante
la campagna di scavo c’è stato qualche rinvenimento o scoperta che ti ha
suscitato particolari emozioni?
una sepoltura |
Devo sfatare l’idea
diffusa dei reperti che saltano fuori belli, sani e lucenti! Si scava tanto
prima di rinvenire qualcosa. Agli inizi non si riesce a distinguere cosa ci sia
nella terra. Alla lunga poi ci si “fa l’occhio” per cui tra chiodi, monetine e
pezzi di ceramica solo l’esperienza permette di identificare frammenti
importanti. Il mio ricordo è legato al primo ritrovamento personale. Eravamo in
tre su un “quadrato” (lo scavo è suddiviso in un reticolato di quadrati 4 mt x
4 mt) ed è apparsa la foderatura in pietra e laterizi della tomba di un uomo.
Essa era priva di arredi ed è attualmente in fase di studio.
Chi
è peggior nemico di questo importante sito archeologico: il saccheggio dei
tombaroli o il disinteresse degli organi competenti?
I tombaroli di certo! Il
danno non è solo la sottrazione di oggetti ma come essa avviene. Noi scaviamo
per strati. Appena cambia la tipologia del terreno ci fermiamo per effettuare
rilievi tecnici e fotografie, stilando le opportune relazioni. I tombaroli
arrivano armati di metal detector, scavano, distruggono, “schifano” (quasi
prendendoci in giro) chiodi, pezzi di bronzo ed ogni altro pezzo di metallo
inutile e rubano tutto quel che possono. Il nostro lavoro viene di fatto
rallentato perché dobbiamo ripristinare lo status quo. Una volta hanno divelto
il lastricato del Podio arrecando danno e perdita di tempo, quindi di risorse
economiche. Certo… se gli organi competenti si preoccupassero di prevenire….
Che
percezione hanno i tuoi amici e coetanei di questo tuo "impegno”?
Quasi tutti, in prima
battuta, chiedono “chi me lo faccia fare” a stare ore ed ore sotto ad un sole
impietoso frugando nella terra. Io, poi, offro il fianco quando trasporto nella
quotidianità l’esperienza di “volontaria”. Ad esempio mi è capitato, tra
l’ilarità generale, di fissare un muro qualunque alla ricerca dei punti
opportuni per i rilievi, come se fossi sullo scavo. Però, in fondo, sono
affascinati sia dalla mia attività e sia dall’alone di mistero che avvolge il
Santuario. Il punto zero (il più alto) è a quasi 666 mt sul livello del mare.
Numero che tradizionalmente si associa al demonio (nell’Apocalisse sarebbe un riferimento
all’imperatore Nerone). Poi c’è il “muro del sonno”. Una struttura a nord del
Podio, dove chi lavora è vittima di crisi di sonno. E’ accaduto anche a me, sia
da sola che con un’amica. Ci aggiravamo fresche e pimpanti per tutta l’area, ma
quando ci accostavamo al muro del sonno…
Quale
futuro professionale pensi ci possa essere, in Molise o altrove, per “i
volontari della dea Mefite”? E comunque come speri di non vanificare questa tua
esperienza?
Nell’immediato
sembrerebbe nessuno! Personalmente, però, sono tanto “cresciuta”: turni, orari,
fatica, vita “comunitaria” con autogestione (gli addetti alloggiano nell’area
archeologica di Altilia). Si impara a condividere ed a convivere. Comunque stiamo
acquistando una specifica professionalità che teoricamente potrebbe aprire
molte prospettive. Bisognerà vedere “dove andrà il mondo”. Io credo fermamente
che ognuno di noi riuscirà a fare tesoro di quanto vissuto in questi anni.
Rivolgi
un appello in difesa delle sorti di San Pietro di Cantoni, lanciando una tua
proposta di tutela e valorizzazione!
Il
minimo indispensabile è l’istallazione di telecamere e sistemi di allarme. Una
recinzione sarebbe più che necessaria, ma mancano i fondi. Con il materiale
rinvenuto, molto di inestimabile valore, si potrebbe allestire un museo
stabilmente aperto. Certo ogni iniziativa dovrebbe essere frutto di
un’interazione almeno tra Regione, Provincia, Ministero e comune di Sepino.
L’ubicazione del Sito è strategica sull’arteria di collegamento Roma-Foggia. Si
potrebbe creare un indotto per gli artigiani con la riproduzione dei tanti
meravigliosi monili rinvenuti e per i ristoratori con “menù sanniti” studiati
ad hoc.
Ma tante
attività potrebbero sorgere grazie ad un progetto turistico-culturale che
colleghi -per iniziare- San Pietro, Altilia e Boiano. Già sarebbe una
eccellente base di partenza! Essenziale è il confronto con altre regioni dove
ci sono paesini che creano quasi dal nulla incredibili attrazioni per i
turisti.
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