"Il Quotidiano del Molise" del 15/07/2011 |
di Paolo Giordano
In merito
al dibattito sulla traslazione di fra Immacolato è stato coniato lo slogan “fra
Immacolato non è proprietà di nessuno”. Quello che però si sta ignorando è che
il santo campobassano, al secolo Aldo Brienza, ha una sua famiglia di
appartenenza e degli eredi. A costoro nessuno avrebbe chiesto né un legittimo
parere, né tantomeno autorizzazioni a norma di legge. Alcuni di essi, infatti,
nutrono profonde riserve su tutta questa operazione che vede, incolpevole
protagonista, il loro congiunto. Innanzi tutto ci tengono ad evidenziare che
sia la casa che il luogo di sepoltura sono costante meta di devoti provenienti
da tutte le parti del mondo. Si sfata così ogni sospetto di un disinteresse
verso questo nostro importante concittadino. Il loro rammarico è che non sono
stati coinvolti tutti gli eredi e che non sono state fornite chiare e
convincenti spiegazioni sul perché dell’inumazione del loro zio a
Castelpetroso. Sarebbero, quindi, propensi a lasciare che la tomba contesa sia
ospitata nella Cattedrale di Campobasso o anche in altra chiesetta maggiormente
conforme all’umiltà di vita del carmelitano. Sempre, comunque, nella città
natale dove è vissuto, ha sofferto ed è morto. Non li entusiasma una scelta che
favorirebbe lo sviluppo religioso e “turistico” del Santuario, facendo
gravitare i flussi di pellegrini su Isernia. Fra Immacolato deve essere un
punto di riferimento principalmente per Campobasso ed aiutare la città a
progredire spiritualmente… e non solo.
Inutile
ignorare che si creerebbe un considerevole indotto: basti pensare a San Giovanni Rotondo ed alle migliaia di
visitatori bisognosi di vitto ed alloggio che generosamente lasciano offerte
anche cospicue. Quel che spiazza ulteriormente “questa parte” di eredi è che
non c’è stata alcuna altra proposta alternativa e che si è prospettata una
momentanea collocazione delle spoglie mortali a Castelpetroso, in vista della
progettazione e realizzazione di un santuario “ad hoc”.
Nel
frattempo, prima ancora che siano stati presi concreti accordi tra le parti e
concesse le autorizzazioni di legge, già si organizzano pullman per la
fantomatica traslazione autunnale. Contemporaneamente sorgono comitati di
raccolta firme contro lo spostamento.
E’
triste vestire i panni di Cassandra, ma -purtroppo- si prevedono tempi amari e
molto difficili.
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