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mercoledì 8 agosto 2012

Fra Immacolato, al secolo Aldo Brienza (5° - estate 2011). Traslazione a Castelpetroso le ragioni de "SI"


di Paolo Giordano

Si può finalmente affermare che nella vicenda di fra Immacolato sono stati fissati due punti essenziali.
1) l’alto significato teologico e spirituale della sua presenza a Castelpetroso.
Egli è fedele ed autentico interprete del carisma dell’apparizione e cioè l’offerta della propria vita. L’atteggiamento dell’Addolorata è unico nella storia! Maria non è mai stata vista così: un gesto con cui offre al Signore il sacrificio del suo figlio, offerta del dolore redentivo a Dio. Aldo Brienza ha trascorso 50 anni relegato in un letto di sofferenza offrendo a Dio la sua intera vita, caratterizzata dal limite e dalla fragilità della natura umana, per la conversione del mondo intero. Ecco spiegata una volta per tutte l’intima unione tra l’esperienza terrena di fra Immacolato e l’apparizione di Castelpetroso.
2) La necessità di incrementare il culto.
Per arrivare alla beatificazione c’è bisogno di una forte e convinta devozione. Tanto più essa sarà conosciuta e praticata, tanto maggiore sarà la fama “dell’aspirante” Santo. Il Santuario di Castelpetroso è meta di pellegrini, provenienti anche dalle regioni limitrofe, con una media settimanale pari a 500-700 presenze. La tomba di fra Immacolato offrirebbe l’occasione concreta per farlo conoscere diffondendone la spiritualità.
A Campobasso c’è, comunque, la sua casa natale che diventerebbe un centro di preghiera per chi l’ha conosciuto ed amato e per chi, dopo averlo incontrato a Castelpetroso, si vorrà recare nel capoluogo. L’idea è quella di una Fondazione che gestisca l’appartamento. In esso alcuni religiosi accoglierebbero chi desidera visitarlo o soffermarvisi per pregare. Una struttura strettamente legata al Santuario, dal quale partirebbero tutti coloro che sono interessati a conoscere i luoghi dove fra Immacolato visse ed operò.

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