Grazie ad un lettore, "preziosissima memoria storica", è svelato perché "Il Molisano" era da tutti chiamato "Pidocchietto".
Il termine, da dizionario, è consacrato dal Battaglia (vol. XIII) secondo cui:
Pidocchiétto, sm. Piccolo pidocchio; lendine. - Anche, con uso improprio: insetto di piccole dimensioni.
2. Gerg. Locale pubblico (in partic. albergo o sala cinematografica) di infima categoria.
Pratolini, 9-1236: Egli spuntò il nome sull'elenco con un segno rosso. “O da che pidocchietto ho incominciato? Albergo Alhambra? A Trespiaanoo? Perciò non l'avevo mai sentito dire” riflette. Pasolini, 3-324: A metà della via c'erano delle luci verdognole, al neon, sopra un portone bianco: era il Vittorio, un pidocchietto dove facevano due film.
In "TRENT'ANNI sotto il MONFORTE" (1982) anche Venanzio Vigliardi racconta del "Molisano". Pur affascinando il lettore ingenera, però, confusione sulla strada di ubicazione e sminuisce l'aspetto artistico-architettonico, apprezzato invece dal Masciotta:
Il ceto medio è ormai tutto preso dal teatro e dal cinematografo. La transizione dal film muto a quello parlato segna l'inizio del declino del "Molisano", meglio noto come "Pidocchietto": un piccolo locale che apriva i battenti ai cineamatori in via Palombo. Per anni aveva avuto un suo pubblico inanellando pienoni su pienoni con le così dette "serie". Quei films interminabili potevano constare anche di una dozzina di puntate, e si può essere certi che chi si vedeva la prima le avrebbe fedelmente seguite tutte, fino all'ultima. Una "serie" memorabile rimane quella delle "Fatiche d'Ercole": ogni volta che se ne annunciava una puntata, era un accorrere da tutti i rioni della città; talora si rendeva necessario replicarla più sere, con doppi e tripli spettacoli ogni volta.
Un locale angusto ma decorato con figure policrome più o meno classicheggianti e ramoscelli vari, per la verità pitturati senza eccessive pretese artistiche. Faceva colpo una grande scritta su una delle pareti: “Di qui vedete il mondo!”
Boccheggia il Pidocchietto, ma altri locali offrono spettacoli. Il Sociale, sorto al posto del vecchio Margherita, in omaggio ai tempi diviene Savoia: ai films si alternano la lirica, le commedie e qualche concerto. Da ricordare una grande orchestra che fa il giro d'Italia e si ferma anche a Campobasso. È la prima volta che una orchestra del genere suona in un teatro della città ed il successo è strepitoso, e meritato, occorre aggiungere.
Passa anche De Sica e porta "Mezza dozzina di rose scarlatte": altro grosso successo. Ma il suo è solo uno dei numerosi nomi di spicco che si seguono alla ribalta del Savoia.
Andare a teatro comporta tutto un rituale, più o meno quello già rilevato per le serate importanti al caffè. Le signore pongono mano alle pellicce ed ai gioielli e gli uomini estraggono dagli armadi i completi scuri. Del resto, di solito, l'abito scuro è richiesto perentoriamente dai manifesti. Per gli altri... la piccionaia, ovvero il settimo cielo del teatro, dove il biglietto costa meno: chi soffre di vertigini meglio se ne stia a casa.
In compenso quando c'è il varietà e la lirica, lassù si improvvisano personali "buvette" ed i fiaschi di vino passano di mano in mano ad innaffiare panini ripieni e magari qualche coscetta di pollo, cucinata in casa.
Altro che i pallidi "toasts" del nostro tempo.
Scritto, per quanto effettivamente affascinante, molto retorico e davvero confusionario! Effettivamente penso si sbagli sull'ubicazione, oltretutto cosa c'entra la transizione dal muto al parlato circa il declino del "pidocchietto"? Esso era attivissimo con i film sonori, anche le serie che cita sono state prodotte in pieno periodo del suono cinematografico. Certo, qualcosa dell'epoca del muto veniva sicuramente proiettata, ma cito visioni di western o film del ciclo di Tarzan (nate negli anni Trenta e Quaranta), completamente sonorizzati.
RispondiEliminaProbabilmente l'autore ricorda un'altra sala, forse addirittura di esistenza antecedente, e la cosa è interessante, da riscoprire sicuramente!
Mi premeva principalmente continuare la “bibliografia”.
RispondiEliminaForse c’era un accesso anche dalla via parallela? Così… un’ipotesi per salvare l’autore!
Eheheh, guarda, è un ipotesi che era uscita fuori proprio oggi, parlando con altre persone della faccenda. La ricerca di dettagli, la "bibliografia" della sala, continua e a me fa sempre piacere leggerla! ;)
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