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martedì 31 maggio 2011

fotonozia a Campobasso: ATTENZIONE LA CULTURA PUO' ESSERE CONTAGIOSA E QUESTO ESERCIZIO POTREBBE PROVOCARNE. L'ironico cartello esposto dal proprietario di "Scripta manent"

QUESTE SONO SODDISFAZIONI!!!

vitalianodangerio.blog.ilsole24ore.com


Il Quotidiano del 10/03/2011

di Paolo Giordano

Nel gennaio 2010, dopo le festività natalizie, diverse saracinesche di negozi, calate il 31 dicembre, non riaprirono più a causa di cessazione dell’attività. Tra la totale indifferenza di molti campobassani si annoverò nel numero dei “caduti” anche l’elegante e qualificata libreria “Libri & Dintorni” in via Cannavina.
Per qualche tempo sulla vetrina, tristemente chiusa, restò affisso un discreto messaggio di commiato: “Robert Louis Stevenson ha osservato che la destinazione di un viaggio importa meno del viaggio stesso, e che il viaggiatore autentico è quello senza meta. Quasi sempre questa è stata la mia intenzione durante i miei giri nelle librerie. E anche nei casi in cui la mia escursione si prefiggeva una meta ben definita, quella di trovare tale o tal altro libro, la varietà offerta alla mia bramosia mi distraeva implacabilmente da quel proposito iniziale”. (Alberto Manguel, Elogio del libraio)

 
Scompariva così dopo diversi anni di ferventi attività, incontri, conferenze ed altri entusiasmanti appuntamenti culturali questo importantissimo polo aggregativo.
Poiché è bene che il popolo sia ignorante subito, in totale applicazione del principio “panem et circenses”, quel locale fu riconvertito in bar.
Ma l’Operatore Culturale è come l’araba fenice che risorge dalle sue stesse ceneri! Infatti, quasi come un virtuale passaggio di consegne, negli stessi giorni si inaugurò in piazza Pepe “Scripta manent”, il pregevole chiosco per la vendita di libri. Una nuova generazione di sognatori ereditava la lotta contro l’imbarbarimento ed il processo di deculturazione.
L’ironia è una preziosa e raffinata alleata in ogni battaglia, per cui ad un anno dagli eventi narrati sulla vetrina dell’elegante struttura, antistante al Banco di Napoli, è apparso un cartello che recita: “attenzione questa attività può provocare cultura”.
Il messaggio è profondo ed inequivocabilmente chiaro: “ridendo castigat mores”.

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